Il Gazzettino, Milan-Genoa 2-1. Mihajlovic è a +7 sulla settima ma è una furia con Balotelli, indolente: “Chi non si sacrifica sino al 94′ non gioca più”. Galliani: “A giugno arriva Vangioni, Nocerino va a Orlando”

Mihajlovic ce l'ha con Balotelli, indolente. Foto LaPresse - Spada
Mihajlovic ce l’ha con Balotelli, indolente. Foto LaPresse – Spada

 

Vanni Zagnoli
Il Milan è da Champions, rispetto alla gestione Inzaghi accelera e potrebbe persino chiudere al terzo posto, nonostante un gioco neanche da Europa league. I 7 punti di margine sulla Lazio, settima, dovrebbero metterlo al sicuro, dopo due stagioni ritornerà in coppa, con questo Bacca può porsi alle spalle di Juve e Napoli. Sblocca subito il colombiano, secondo cannoniere ma senza rigori (“Soldi spesi bene”, dice Mihajlovic), raddoppia Honda da fuori, nel recupero segna l’ex Cerci e poi l’allenatore vorrebbe quasi picchiare Balotelli.
Il 7° risultato utile (+5 rispetto all’avvio dell’andata) vede De Sciglio e Honda trascinanti, l’olandese costringe subito in angolo Perin, poi insegue una palla quasi persa (non c’è fuorigioco), dal fondo crossa, Niang sfiora di testa e Bacca per l’11^ volta segna al primo tiro scoccato. Il Grifone presenta 5 nuovi, capeggiati da Fiamozzi, difensore debuttante, e dall’attaccante sloveno Matavz, alla prima da titolare, agisce bene in contropiede senza però creare occasioni.

Alla ripresa il cambio fra ex, Suso non incide, Cerci è fischiato come gli capitava prima del prestito a Genova. Bonaventura calcia centralmente, nè trova il rigore, finchè Honda da quasi 35 metri smaschera le insicurezze di Perin. Niang prende male la sostituzione, ma è un piacere rivedere dopo 6 mesi Menez, miglior rossonero della scorsa stagione, fermato da problemi alla schiena.

Per Gigio Donnarumma era la partita del cuore, con il fratello maggiore Antonio portiere di riserva rossoblù e osservatori del Barcellona in tribuna, nel recupero gliela guasta il destro di Rigoni, la respinta maldestra fa impennare il pallone e Cerci si avventa per il 2-1. Intanto Balotelli era entrato senza pressare, come nella semifinale di Champions vinta 3-1 dall’Inter sul Barcellona, quando Mourinho si scagliò contro di lui.

E’ dolorante a una caviglia, Mihajlovic è furioso perchè neanche indossa i parastinchi, è il preparatore atletico Bovenzi a evitare il contatto fisico con il centravanti. “Non dovevamo soffrire così – spiega il tecnico -, serviva il terzo gol, invece abbiamo rischiato il pareggio. Chi non si sacrifica sino al 94’ non vedrà più il campo, non è detto che ce l’avessi con Mario”. Lodato da Galliani, prima della partita: “Come comportamento è da 10, la pubalgia lo condizionava, adesso è tornato a calciare a cannone”.

L’ad conferma l’arrivo di un terzino sinistro, a giugno: “L’argentino Leonel Vangioni. Nel River Plate c’è anche il difensore Mammana, interessante. Nocerino, invece, va negli Usa, a Orlando”. Galliani è sempre contestato, eloquente lo striscione: “In campo continuare a lottare, in società c’è tanto da cambiare”. In conferenza Mihajlovic è ancora nervoso (”Sei come libro aperto, fai sempre domande del ca…”), ma aveva ragione il giornalista: neanche la vittoria lo rendeva contento.

Milan-Genoa 2-1

GOL: 5′ pt Bacca; st 19′ Honda, 48′ Cerci (G).
MILAN (4-4-2): G.Donnarumma 5,5; De Sciglio 6,5, Alex 5,5, Romagnoli 6, Antonelli 6; Honda 7, Montolivo 6,5 (38′ st Poli sv), Bertolacci 5,5, Bonaventura 6; Bacca 6,5 (43′ st Balotelli sv), Niang 6 (32′ st Menez sv). All.: Mihajlovic.
GENOA (3-4-3): Perin 5,5; Izzo 6 (20′ st Lazovic 5,5), Burdisso 5.5, De Maio 5; Fiamozzi 6, Rigoni 5, Dzemaili 6, Gabriel Silva 5; Suso 5,5 (1′ st Cerci 6), Matavz 5, Laxalt 5. All.: Gasperini.
Arbitro: Calvarese di Teramo 6.
Note: ammoniti Rigoni e Romagnoli per gioco falloso. Recupero: pt 1’, st 4’. Angoli: 5-2 per il Milan. Spettatori: 30.547 per un incasso di 750.858,85 euro.

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