Il Gazzettino, mondiali di volley. Italia alle Final six contro Serbia e Polonia. Blengini: “Siamo ambiziosi”

L’impianto di Torino dove si giocano le Final six (palaalpitour.it)

Torino

L’urna resta favorevole all’Italia, come nel girone eliminatorio. Ieri, al Lingotto di Torino, il sorteggio ha riservato le avversarie meno scomode. Domani sera (ore 21,15, Rai2) la partita con la Serbia, la meno difficile. Giovedì (20,30) c’è Polonia-Serbia: domenica 3-0 per i polacchi, ma era già qualificata la nazionale di Nikola Grbic, tecnico anche di Verona. Venerdì la chiusura, sempre alle 21,15, contro i polacchi campioni del mondo. 

Il primato nel girone della seconda fase consente agli azzurri di evitare il Brasile, la più forte del millennio, dunque il ballottaggio era fra Usa e Polonia, con gli americani leggermente superiori, e tra Russia e Serbia: il sestetto del vice allenatore Sergio Busato, trevigiano, è più fisico rispetto ai serbi. L’altro gruppo gioca alle 17: domani, inizia con Brasile-Russia, le più vincenti del volley mondiale in questo secolo, giovedì Usa-Russia e venerdì Brasile-Usa. Le prime due di ogni girone vanno in semifinale (incrociate), sabato, le finali domenica. Sono favorite Italia e Polonia, Brasile e Russia; i verdeoro e gli ex sovietici sono magari vulnerabili nei primi turni, quando concentrazione e motivazioni non sono al top.

Al massimo, invece, sono le motivazioni della panchina azzurra, si è visto nel 3-1 con l’Olanda e così è diventato il mondiale anche dei veneti, con Luigi Randazzo, catanese delle Kioene Padova che può rubare il posto in sestetto al veronese Pippo Lanza, mentre il padovano Candellaro e il trevigiano Cester sono meno lontani di Mazzone e Anzani, nelle scelte del ct Blengini, per i centrali. «L’importante è farci trovare pronti quando abbiamo chances», dice Randazzo. 

Il primo cambio era stato Maruotti, con la Serbia c’è il rischio di arrivare al quinto set e allora servirà magari far rifiatare anche Juantorena, neo papà. L’opposto Atanasijevic è talmente forte che a Perugia per due anni Zaytsev si era adattato a fare lo schiacciatore-ricevitore, per aggiudicarsi il triplete italiano. I polacchi hanno vinto il mondiale casalingo sul Brasile e la World league 2012, vengono da 4 quinti posti alle olimpiadi. Il ct cambia di frequente ed è straniero: Anastasi, il francese Antiga, Fefè De Giorgi, adesso il belga Heynen, sorprendente terzo con la Germania, nel 2014. L’Italia ha il vantaggio di giocare per ultima, potrebbe bastare anche solo un set, con la Polonia. «Ma con la Russia – sottolinea il ct Blengini – siamo scesi in campo senza sapere di essere già qualificati. Manca solo la Francia, tra le più forti, una doveva restare fuori. La qualità è molto elevata e io non ho mai parlato di finali come obiettivo minimo. Siamo ambiziosi». Da semifinale, almeno.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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