Il Gazzettino. Nuoto. Giunta: “Il tweet di Federica strumentalizzato. Chiedo aiuto alla Federnuoto al Comune di Verona per raffreddare l’acqua”.

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Federica Pellegrini e Matteo Giunta

Vanni Zagnoli

Federica Pellegrini vuole battere tutti i record di longevità, a 27 anni prepara il 7° campionato del mondo di nuoto: è sempre salita sul podio, esclusa la prima volta, a Barcellona 2003. Matteo Giunta, 33 anni, è il suo tecnico, cugino del fidanzato Filippo Magnini.

Giunta, partiamo da martedì mattina, con la piscina bollente di Verona, il rischio di un malore e il timore di vanificare gli sforzi per preparare il mondiale in programma dal 2 agosto…

“Preferirei non rispondere, considerato che il tweet di Federica è stato strumentalizzato”.

Lei però si è lamentata per i 30 gradi dell’acqua: “Chiedo aiuto alla Federnuoto e al comune di Verona, per raffreddarla”.

“La temperatura era salita sino ai 30 gradi e l’allenamento abbastanza intenso ne ha risentito, complice il calo di pressione. Ci siamo dovuti fermare, d’altra parte l’acqua calda è nemica degli allenamenti aerobici”.

E su instagram si è lamentata per essere stata definita privilegiata…

“Pensiamo a lavorare. Al centro tecnico Alberto Castagnetti lo facciamo in tranquillità. Qualche tifoso poi si avvicina, ma negli spazi e nei momenti giusti”.

Ha il 3° tempo mondiale sui 200 stile: 1’55”00, dietro all’olandese Femke Heemskerk (1’54″68) e a Sarah Sjoestroem (1’54”77); la scandinava però potrebbe concentrarsi solo sui 100.

“Fede dovrebbe recuperare poco meno di un metro, rispetto alla miglior prestazione stagionale”.

E’ arrivata al top della forma in eccessivo anticipo?

“Assolutamente no. Il crono di Vichy è inaspettato ma benvenuto. Aumenta la fiducia”.

Manca ancora un microciclo di allenamenti abbastanza intenso, per arrivare a Kazan.

“Abbiamo 3 settimane, per diminuire i carichi di lavoro”.

Federica è sempre fidanzata con Filippo Magnini. Sono già stati in vacanza?

“No, andranno dopo il mondiale in Russia”.

Lei aveva iniziato a seguirla nel settembre 2012, dopo il 5° posto di Londra.

“Dunque sono alla terza stagione. Con  Philippe Lucas ci sentiamo ogni tanto solo per i saluti, resta un rapporto di amicizia per il biennio condiviso”.

Allena solo Federica?

“Anche Magnini, centista, e da quest’anno Gianluca Maglia, più 200centista. Così il lavoro è comune”.

C’erano perplessità attorno alla sua figura di preparatore, quando Federica annunciò che avrebbe continuato solo con lei, senza il durissimo Lucas.

“E’ dallo scorso settembre che la seguo da solo. Noi non avevamo dubbi, ci siamo parlati, concordando il programma biennale verso Rio 2016. Adesso siamo a metà”.

Cos’ha cambiato per farle raggiungere questa condizione?

“Fin da subito l’obiettivo era cercare di renderla il più veloce possibile sui 200, con qualità di nuotata e impostazione di alcune priorità: sul piano tecnico c’è stata la cura dei dettagli sui suoi talloni d’Achille, ovvero in partenza e nelle virate e in entrambi i momenti sta migliorando molto”.

Cosa fa per non calare alla distanza?

“Dopo gli assoluti di aprile, a Riccione, ho diviso il programma in due cicli. Il primo aveva l’obiettivo di costruire la base, senza perdere le doti di velocità. Il secondo è improntato alla qualità, sempre più sui passi gara”.

La storia dice che se ai 150 metri è davanti, ha buone chances di farcela. Avrà nelle braccia anche gli ultimi 50?

“Adesso i 200 sono molto qualitativi. Una volta c’erano magari atlete che nel secondo 100 o nell’ultimo 50 vanificavano la grande partenza. Ora serve una seconda parte di grande livello per precedere le concorrenti”.

E pensare che ai campionati italiani Federica neanche aveva il minimo per i mondiali…

“Per la verità l’aveva nuotato in mattinata in qualificazione e anche in staffetta, il giorno prima. Avrebbe dovuto rifarlo in finale, gli Assoluti erano il 2° appuntamento utile ma ha acquisito tutto il diritto di essere a Kazan”.

Quali gare disputerà?

“Solo i 200 e le staffette 4×100 e 4×200. Per la mista, si vedrà in Russia”.

E’ la veterana della specialità?

“Solo l’olandese Heemskerk ha un anno in più”.

Perchè Fede rinuncia ai 400?

“Li ha disputati solo come allenamento, anche in gara, senza pretese in gare internazionali”.

Vichy era l’ultima premondiale?

“Esattamente. Ha fatto anche i 100, ma propedeutici alla velocità, stabilendo il suo personale senza supercostume: 54”37”.

Al mondiale arriva da favorita?

“Se conferma questa forma, se la può giocare. E la medaglia in 6 mondiali di fila sarebbe certamente un record assoluto”.

E’ battibile il suo primato di 1’52”98, stabilito a Roma 2009?

“Adesso è impossibile per chiunque. Era un tempo impressionante, con il superbody e lei era in condizioni incredibili”.

Dopo la 4^ olimpiade si ritirerà davvero?

“Pensiamo al mondiale. Rio 2016 è troppo in là per decidere già cosa fare dopo”.

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