Il Gazzettino, Sinisa Mihajlovic sostituisce Inzaghi. La pazienza superiore verso l’ex campione: Berlusconi risparmiò l’esonero a Pippo, il serbo meritava di finire la stagione. La giornata a Casteldebole, entrate e uscite

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Manca solo l’ufficialità, Sinisa Mihajlovic sostituisce Pippo Inzaghi sulla panchina del Bologna. Contratto di sei mesi, con opzione per altre due stagioni, in caso di salvezza, e lo stesso tecnico serbo preferirà valutare se avrà altre richieste, anzichè avere il rinnovo automatico.

Ieri mattina il presidente Joey Saputo si è riunito a Casteldebole con l’ad Fenucci, il ds Riccardo Bigon e con il club manager Di Vaio, che aveva chiuso la carriera ai Montreal Impact, la società di cui il magnate canadese ha lasciato la presidenza, mantenendo comunque la proprietà. Nel pomeriggio è arrivato Inzaghi, per parlare dell’uscita dal contratto, ha un biennale da 600mila euro a stagione e per il momento resta a libro paga. Non ha commentato la scelta della società di avvincendarlo, lo 0-4 con il Frosinone ha reso il licenziamento inevitabile, senza vittorie da 15 gare e con l’eliminazione negli ottavi di coppa Italia, contro la Juve, al Dall’Ara. Due vittorie, 8 pareggi e 11 sconfitte sono il suo score, deludente. Come quando, al debutto da allenatore in campo professionistico, al Milan non si qualificò l’Europa league, chiudendo a metà classifica. A Venezia, vinse invece la serie C e poi arrivò ai playoff, in B, senza sovvertire il pronostico, con il Palermo. Il Bologna ha avuto fin troppa pazienza, anche per rispetto del personaggio che è stato da calciatore e il nuovo flop conferma le difficoltà per grandi bomber a diventare grandi tecnici. Il suo ottimismo, l’abitudine a evidenziare sempre la forza delle avversarie non bastano, solo a Napoli e a Ferrara il Bologna aveva ben figurato, negli ultimi mesi.

Inzaghi ha lasciato il centro tecnico di Casteldebole alle 16, poi è arrivato il procuratore di Mihajlovic, Federico Pastorello, figlio di Giambattista, ex ds del Padova e già presidente del Verona. Intanto Bigon (altro figlio d’arte, del padovano Alberto) ha sondato Donadoni, per un eventuale ritorno, mossa strategica, per evitare di pagargli le altre 5 mensilità di stipendio, sino a giugno: l’ex tecnico azzurro ha transato, le sue 3 salvezze larghe vanno rivalutate.

Saputo lascia il centro tecnico alle 18, si è incontrato a cena con Mihajlovic e in mattinata tornerà in Canada. Il tecnico serbo compirà 50 anni fra meno di un mese, esordì in A sulla panchina rossoblù nel novembre del 2008, subentrando ad Arrigoni, per decisione della famiglia Menarini. Fu a sua volta esonerato dopo 4 sconfitte consecutive, in aprile, con Di Vaio all’epoca centravanti, e la salvezza venne ottenuta da Papadopulo. Da allora ha fatto benissimo nella stagione di Catania, male alla Fiorentina (9°, licenziato nel novembre successivo) e come ct della Serbia (qualificazione fallita al mondiale del 2014), bene alla Sampdoria (12° e 7° posto con Europa league). Al Milan non meritava l’esonero deciso da Berlusconi, al Torino fu 9° e poi esonerato giusto un anno fa. In estate firmò per lo Sporting Lisbona, assieme al portiere Viviano, ma il cambio di presidenza 9 giorni dopo fece saltare il contratto. Il Bologna aveva incontrato anche i trevigiani Guidolin e De Biasi.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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