Il Gazzettino. Stefano Tacconi: “Avrei giocato 100 anni, con Bonucci. L’unicità di Gaetano Scirea. Adesso il calcio non mi affascina più. Non ho fatto l’allenatore perchè ho la lingua lunga”

Stefano Tacconi oggi (cosenzachannel.it)

La versione integrale del pezzo pubblicato su “Il Gazzettino”

Stefano Tacconi adesso fa il produttore di vini, ad Alba, provincia di Cuneo. «Barbaresco, Nebiolo, Bare, Arneis», risponde l’ex portiere della Juve, 61 anni.
Stefano, usciamo dalle settimane di Sky su Gaetano Scirea, con cui arrivò sul tetto del mondo, con la coppa intercontinentale vinta ai rigori, sull’Argentinos juniors e Gae infortunato prima dei supplementari, sostituito da Pioli…
«Abbiamo tutti ricordi stupendi di lui, oltre che un calciatore straordinario era caratterailmente eccezionale. Potevi andare a pranzo con lui, a cena, nei ritiri, imparavi sempre qualcosa».
Era il secondo di Dino Zoff, quando scomparve, quasi 30 anni…
“Condividemmo 5 anni abbondanti, morì in Polonia, a visionare l’avversaria di coppa, in macchina. Non esistono più giocatori del genere, tantomeno libero, il ruolo è stato eliminato da un tatticismo particolare. Era silenzioso, oggi qualsiasi giocatore sente il bisogno di affermare la propria personalità sui social o nelle dichiarazioni. Nell’èra di internet, non sarebbe stato capace di entrare su facebook».
La Juve vincerà la prima Champions senza rigori?
«Quest’anno è molto più rispettata, con gli accoppiamenti degli altri anni nessuno o quasi la temeva, adesso credo che le avversarie non siano felici di affrontarla, neanche l’Atletico Madrid. Abito a Milano, vado spesso all’Allianza stadium, abbiamo i posti come legends».
E’ Ronaldo a far brillare Mandzukic?
«Non solo il croato. Con il miglior giocatore al mondo, tutti danno il 20 per cento in più degli altri anni. Cristiano fra l’altro si è integrato bene, fa persino il gregario, non è come al Real Madrid, è il capo di un buono spogliatoio».
Buffon fa bene a continuare, a 41 anni?
«Sì, del resto io stesso avrei giocato 100 anni, con Bonucci e Chiellini. Szczesny è giovane, nazionale polacco, bravo».
Qual può essere tallone d’Achille bianconero? 
«Rispecchia la mia Juve, il motto è davvero tutti per uno. Quella dell’Heysel e pure del Giappone».
Qual è il portiere migliore al mondo?
«Per me ancora Casillas, che ancora gioca. Perchè ha esperienza».
Quali meriti ha Allegri?
«Ruota 4 giocatori offensivi, tiene il gruppo, con due squadre, di fatto, senza che nessuno si lamenti».
Il mister ha tanto di Trapattoni?
«Anche Giovanni era bravo a tenere il gruppo, semplificava il mestiere di allenatore. In campo, peraltro, i giocatori fanno quel che voglio, la domenica ha poca importanza chi è in panchina».
Cristiano è più forte di Platini?
«Sono generazioni e squadre diverse, Michel sapeva fare anche il gregario e anche meglio».
Tacconi, perchè non ha fatto l’allenatore?
«Non ho pazienza, ma la lingua lunga».
Chi è il Tacconi di oggi, fra i pali?
«Non esiste, ogni portiere ha personalità e carattere, un terzo di secolo fa era più facile emergere e con Zenga eravamo i più estrosi».
La prese Giampiero Boniperti, dall’Avellino?
«Sì, ma con poca convinzione. Mi fece solo un anno di contratto, poi restai per un decennio».
Chi arriva secondo, in campionato?
«Il Napoli è la più attrezzata, le altre hanno troppi alti e bassi. Ancelotti ha cambiato gioco rispetto a Sarri, che impiegava sempre gli stessi, il mister ruota parecchio».
Avrebbe esonerato Di Francesco?
«No, chi ha venduto tutti i migliori».
Ovvero il presidente della Roma Pallotta.
E’ l’uscita dell’Inter dalla coppa?
«Suggerisco a Spalletti e ai tifosi dell’Inter di contare sino a 10 prima di dire una cavolata. «Ci vediamo in Champions, siamo i più forti», il Psv l’ha fatto fuori. Conta solo fare i risultati».
Salviamo Gattuso, al Milan?
«Fa quel che può, non credo che un altro cambierebbe tanto. Devono vincerla i giocatori, la stagione, rovesciarla scalando posizioni».
Higuain la delude?
«Passa un periodo di tristezza, al di là del gol alla Spal. L’espulsione con la Juve ha cambiato la sua annata, i risultati ti danno la possibilità di andare oltre i limiti, l’argentino è sotto».
Che mercato sarà?
«Le migliori tengono i più forti, a gennaio non si cambia tanto. Si prendono uomini di seconda fascia, nella seconda fascia dei campionati».
Come giudica l’Udinese?
«Da Velasquez a Nicola, si può salvare, eppure dovrà faticare molto. Del resto, paron Pozzo quando ha i giocatori forti li vende e allora il tecnico metta in campo la squadra con molta difficoltà. Non puoi cambiare 7-8 elementi a stagione, peraltro dal ’95 si salva ininterrottamente e in anticipo, prima o poi un anno lo puoi sbagliare».
E il Chievo?
«Faticherà ancora di più, non solo perchè è ultimo».
E il Real Madrid?
«Il ciclo è finito, la cessione di Ronaldo ha un significato importante, ovvero che i blancos non hanno più il potere di questo decennio. E il monopolio stanca».
Le piace il mondiale per club così, con l’eliminazione in semifinale del River Plate?
«E’ cambiato troppo, rispetto al nostro successo e a quello di Alex Del Piero, del ’96. Era affascinante la partita secca, adesso è solo business».
Che senso iniziare ad allenare dal Real Madrid, come Zidane e Santiago Solari?
«Zizou ha vinto tutto e più volte. Quando vinci, hai sempre ragione?».
Mancini è il ct giusto?
«Ha il potenziale per migliorare il nostro calcio, tocca a lui. Un selezionatore è diverso dall’allenatore, non ha l’opportunità di allenarli».
Le manca il calcio?
«Sono stato per poco dirigente del Varese, poi cercai il Modena, non mi affascina più».
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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