Il più giovane calciatore nella storia della serie A è nato a Bassano del Grappa. Wisdom Amey compirà 16 anni l’11 agosto, è del 2005, presto riceverà la cittadinanza italiana, i genitori sono africani, il papà del Togo, la mamma nigeriana.
Amey batte il primato di precocità di Amedeo Amadei (Roma, il “fornaretto” di Frascati, scomparso nel 2013) e di Pietro Pellegri (Genoa, ora al Monaco, 20 anni): i due attaccanti si presentavano al nostro campionato a 15 anni e 280 giorni, mentre il difensore rossoblù è entrato a 2’ dalla fine mercoledì sera, contro il Genoa, a 15 anni e 274 giorni. Nel Bologna ha debuttato con il Genoa anche un polacco di 16 anni, Kapcer Urbanski. “Entrambi sono entrati benissimo – spiega Mihajlovic, alla terza salvezza larga, in rossoblù -, non hanno avuto paura, sono contento di averli gettati nella mischia”.
Amey è un centrale alto uno e 82, arrivò la scorsa estate dal Vicenza, dopo gli inizi di carriera fra Cosmos e Bassano. Gioca nell’under 15 rossoblù, ha collezionato 15 presenze e 3 gol. Nella sua stagione al Lanerossi, si era guadagnato la chiamata della ct Patrizia Panico, al raduno per i giocatori delle squadre del centronord. Nell’under 17 ha giocato due gare, l’allenatore Luca Vigiani l’ha adattato a terzino destro. Wisdom è raccontato da Daniele Corazza, responsabile del settore giovanile rossoblù.
“Era seguito dalla nostra area scouting, lo abbiamo visionato in più occasioni, è piaciuto dall’inizio. Aveva molte richieste, avrebbe potuto trasferirsi in altri importanti club professionistici, ha scelto il Bologna credendo nelle persone e nel nostro settore giovanile”.
Vive nel convitto Camplus Bononia. “La sua crescita l’ha portato a disputare partite sotto età, con il gruppo del 2004”.
Mihajlovic è l’allenatore che lanciò Gigio Donnarumma titolare in serie A, a 16 anni, si intende davvero di giovani. “Amey – spiega il tecnico Vigiani – mi ha sorpreso in positivo, per attenzione e applicazione. Fisicità e tecnica sono ben individuabili, è attento, ha dedizione e concentrazione”.
Francesco Morara è il suo tecnico nell’under 15. “La maturità porta Wisdom a essere molto preciso, in alcune occasioni aveva blackout che lo portavano a commettere errori, nella 17 è più costante. Nel settore giovanile fa sempre la differenza, ha uno sviluppo fisico e tecnico paragonabile alle fasce molto alte. E’ un esempio per tanti”.
Wisdom in inglese significa saggezza, l’ha dimostrata Sinisa nell’aggregarlo al Bologna alla fine di aprile, e all’epoca il 15enne scriveva su instagram: ”Credici, fallo, rendilo realtà”.
In fondo fu sempre Mihajlovic a suggerire a Vujadin Boskov di far debuttare in A Totti, a 16 anni, in Brescia-Roma del 28 marzo 1993. I due esordienti sono un’anomalia nella serie A dall’età media più alta d’Europa (26,8 anni). Nella top ten dei più giovani deb, al quarto posto c’è Gianni Rivera, il mito del Milan, a 15 anni e 288 giorni, nel finale di campionato 1958-59. Seguono due scomparsi prematuramente, Aristide Rossi a 23 anni, durante uno scontro di gioco, negli anni ’30, nella Cremonese, e Giuseppe Campione, talento del Bologna di fine anni ’80, a 21, in un incidente stradale. Poi Eddy Salcedo, lanciato da Juric al Genoa e ancora in cerca di continuità, nel Verona, a 21 anni. Il bulgaro Bojinov ha avuto una buona carriera ma si è perduto presto. Chiudono Andrea Pirlo, a 16 anni e 2 giorni, nel Brescia, e Stephan El Shaarawy, al Genoa, con Gasperini. Chissà se questo vicentino figlio di africani si affermerà veramente.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”