Il Giornale, atletica. I Tamberi: Gianluca, mister Italia 2012, racconta Gianmarco, primatista dell’alto con 2,37. “Merito di papà, mamma e persino del nonno”

Gianmarco Tamberi è il miglior azzurro nell'atletica leggera
Gianmarco Tamberi è il miglior azzurro nell’atletica leggera
Gianluca Tamberi è giavellottista e attore, in don Matteo
Gianluca Tamberi è giavellottista e attore, in don Matteo

L’integralità dell’articolo per il Giornale, con un grazie a Gianluca e soprattutto a Elia Pagnoni, per avere apprezzato un’idea singolare

 

Vanni Zagnoli
Gianluca Tamberi ci perdonerà, parliamo tanto anche di lui solo perchè il fratello Gianmarco va in vacanza a Barcellona e sino a venerdì il manager Marcello Magnani, figlio del ct Massimo, gli fa declinare le richieste di intervista. “Vado con la fidanzata Chiara – confessa il neoprimatista italiano del salto in alto – e con 13 amici. Loro stanno una decina di giorni, io solo tre, giusto per staccare un attimo”.
I due marchigiani sono molto spiritosi e il loro mondo è a testa in giù, come un salto di Gianmarco, issato a 2,37. Ha la terza misura stagionale, è da medaglia mondiale a Pechino e sta meglio dell’ucraino Bogdan Bondarenko, più volte vicino al record del cubano Sotomayor.
Gianluca non è un semplice fratello d’arte (anzi, è maggiore, 25 contro 23 anni), come giavellottista è stato terzo agli ultimi campionati italiani e in passato azzurro in coppa Europa. In realtà, è un numero uno per bellezza, al punto che tre anni fa venne proclamato Mr Italia 2012, nel concorso del reggiano Claudio Marastoni. Tamberi senior ha così recitato in Don Matteo, la popolarissima fiction con Terence Hill e Nino Frassica, in onda da anni su Rai1. “Intepretavo un giovane accusato dell’omicidio della sua ragazza. Poi collaborai all’indagine”.
Qui si presta al racconto di Gianmarco, fiamme gialla che brucia gli avversari. Sono di Ancona, figli di Marco, 58enne già primatista nazionale dell’alto e ora editore di riviste da ricamo, a partire da “Profilo”. “Mamma Sabrina, 50enne, vantava un buon 5,98 nel salto in lungo, oggi fa l’insegnante di ginnastica. Nonno Bruno, invece, nel 1939 saltava 1,86…”.
Tre anni fa, Gianmarco fu 5° agli Europei di Helsinki. Con 2,34 aveva il record italiano assieme a Marco Fassinotti, caratterialmente agli antipodi, ma domenica a Eberstadt (Germania) si è smarcato, migliorandolo due volte: 2,35 al 3° tentativo e poi 2,37. Per librarsi lassù neanche ci sono trucchi, non basta incipriarsi come fa Gianluca prima delle riprese, nè campeggiano ombre dopate, caratteristiche di mezzofondo e velocità. Tamberi junior si avvia a diventare una stella dello sport italiano, perchè l’alto è vicino ai 100, come popolarità. Dovesse salire sul podio in Cina (venerdì 28 le qualificazioni, domenica 30 la finale), eguaglierebbe forse l’audience di Don Matteo…
“Fisicamente siamo molto diversi – conferma Gianluca -, mio fratello è uno e 93 per 75 chili, io uno e 88 per 90. Da piccolo ero grassottello, ho provato il salto ma non faceva per me. Entrambi iniziammo con papà, fu lui a portarmi al top, nel 2010. L’anno successivo ho cambiato allenatore, sono abbastanza sicuro che tornerò su quei livelli, perchè fisicamente sono cresciuto. La tecnica è fondamentale e ancora devo perfezionarla”.
Giocavano entrambi a pallacanestro, nella Robur Osimo, sino a 16. “Gianmarco è rimasto molto legato al basket, segue persino la preparazione di amici, di recente ha organizzato il 3 contro 3 di Ancona”. Alla gente piace per il carattere. “Coinvolge il pubblico, intrattiene e svecchia l’atletica. E’ difficile gestirla in tv, perchè gli spezzoni proposti delle varie gare valorizzano certe personalità, lui però lascia sempre un’impronta divertente”.
Quasi come il russo Ukhov, nel 2008 in gara ubriaco e dunque passato sotto l’asticella. “Tre anni fa strappò il pass per Londra all’ultima gara utile, stabilì il personale, 2,31 ai campionati italiani. Si tolse le scarpe e provò scalzo il record del mondo…”.
Gianluca ha baffi sottili, da siciliano. “Due anni fa ho terminato l’accademia di recitazione, a Roma. Faccio la spola con Ancona, mi alleno e, se concilia, faccio l’attore, ispirandomi a Brian Cranston (Breaking Bad). In pedana Zelezni è inarrivabile e allora ho come modello Thorkildsen, norvegese”.
I Tamberi studiano economia. E pure da personaggi.

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