Il Messaggero, mondiali di volley femminile. Con 10 debuttanti su 14 l’Italia di Mazzanti continua il cammino a punteggio pieno

Paola Egonu (redbull.com)

Giappone-Serbia 0-3, nella prima partita di final six, nel girone dell’Italia, con parziali a 19, 18 e 23. Oggi le nipponiche (ore 12,20, Rai2) devono vincere e poi sperare che la Serbia non lasci passare facilmente le azzurre, domani, nell’ultima gara. Calcoli da fare, anche per la squadra sinora più forte. L’Italia ha concesso 3 set in 9 partite, è l’unica a punteggio pieno ma è insidiata della formazione di casa, sicuramente inferiore e anche per questo all’ultima opportunità. Viceversa, se Chirichella e compagne si aggiudicassero anche questa sfida sarebbero già in semifinale. A Nagoya, nell’altro girone, la Cina supera gli Usa per 3-2 (25-22, 19-25, 20-25, 25-23, 15-9) e stamane (9,10, Raisport) sono le americane, campionesse in carica, a dover mettere sotto l’Olanda, per evitare l’eliminazione.

L’Italia era attrezzata per il podio, sta diventando la favorita e il ct Davide Mazzanti vuole almeno bissare l’argento di un anno fa, al World Grand prix. Era già stato vicino a raccogliere l’eredità di Massimo Barbolini, dopo la 3. uscita di fila ai quarti di finale, alle olimpiadi, l’allora presidente Carlo Magri gli preferì Mencarelli, eccellente a livello giovanile, meno con la nazionale, e poi riprese Bonitta. Mazzanti autografa questo cammino immacolato con 10 debuttanti su 14 e una rosa dall’età media di 23 anni. Escluse 4, tutte le azzurre sono passate dal Club Italia, la squadra federale voluta 20 anni fa da Velasco. Un decennio dopo venne portata in A2, anche nel 2014, nel 2015-16 e nel 2016-17 è stata ripescata in A1, proprio per consentire alle azzurrabili di misurarsi con le migliori. Retrocedette, è stata 9^ nell’ultima A2 e di nuovo ripescata in A1. In rosa ha 4 promesse di questa Italia: Marina Lubian, figlia di Giampaolo, ex pallanotista torinese, Elena Pietrini (il padre Alberto era cambio dei lunghi nella Livorno vicecampione d’Italia nell’89, nel basket), Sarah Fahr (fidanzata con l’olandese van der Ent, nuovo centrale di Modena) e una delle sorelle Nwakalor, Sylvia. In 5 sono nuove italiane: «Ma è un termine che non mi piace», sottolinea Myriam Sylla. Un anno fa la schiacciatrice saltò gli Europei per un doping fasullo: «Mi ha lasciato tanta rabbia – confessa -. Venni accusata di qualcosa che non feci, a lungo mi presero di mira gratis, colpendo proprio la persona. Restano dolore e voglia di riscatto».

La trascinatrice è Paola Egonu, cannoniera del mondiale, con oltre 20 punti per incontro, di cui 33 con gli Usa. Ha una continuità superiore a Ivan Zaytsev e a 20 anni inizia la settimana più delicata della carriera. «Le vittorie precedenti non contano più», sottolinea Lucia Bosetti, che avrebbe voluto disputare il mondiale assieme alla sorella Caterina, gravemente infortunata nei playoff, con Modena. «I tre giorni di riposo hanno abbassato lo stress – spiega -. Il Giappone offre difese eccezionali, non perdiamo la pazienza». 

Neanche di fronte agli 8mila asiatici. In estate, l’Italia ha perso questo confronto diretto due volte (una in Nations league) e una ha vinto. Quattro anni fa, a Bari, per il mondiale, vinse 3-0. Oggi basterebbe anche solo imporsi al tiebreak.

Vanni Zagnoli

Da “Il Messaggero”

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