Il Messaggero. Volley, la Lube vince la coppa Italia per la settima volta. Perugia battuta 3-1.

(lubevolley.it)
La versione originaria dell’articolo per Il Messaggero

Casalecchio di Reno (Bologna) Claudio Sabatini esce dall’Unipol arena per accompagnare una signora, poi rientra, torna fuori a prendere una cop pa, in macchina, ma non parla di basket. Nel tempio dell’Eurolega della Virtus (il figlio di Sabatini è riserva nella Fortitudo) per la quinta volta c’è la final4 del volley, con le solite quattro. Tutto secondo pronostico. Quindi, Civitanova batte Modena 3-0, nonostante un buon Vettori che potrebbe tornare in nazionale, e Perugia travolge Trento, Giannelli è il miglior azzurro, può disputare da titolare un totale 5 olimpiadi eppure vince poco, in Trentino. Ieri la finale, primo set a senso unico marchigiano, secondo più equilibrato, vinto dalla Sir Safety, il terzo è solo dell’ex Macerata. Con Atanasijevic, sarebbe stata epica, come un anno fa, con il quarto set sul 36-34 per Perugia, quest’anno invece è dei rossi, con Simon, il più fisicato dell’intero sport italiano, muro altissimo, di fronte al servizio timido umbro.
C’è il ct Blengini, con Samuele Papi, dopo le olimpiadi potrebbe tornare in un club, nel caso sarebbe pronto Fefè De Giorgi, ex Polonia. Trionfa lui, ancora, come spesso, escluse le supercoppe, la Lube resta la squadra migliore al mondo, con Luciano De Cecco, l’argentino che era capitano in Umbria, con i cubani Simon (miglior giocatore al mondo, ancorchè centrale) e Leal (che gioca per il Brasile), con il libero Balaso e Anzani come altro centrale, anche azzurri, e con un lussemburghese dalle treccine, Rychlicki, in banda.
La Lube, dunque, è alla 7^ coppa Italia, al 23° trofeo in 21 stagioni. Perugia fatica e a fine stagione potrebbe salutare anche il miglior allenatore di questi anni, il belga dai riccioli bianchi, Vitaly Heynen, campione del mondo con la Polonia. Per entrambe le finaliste il budget è di 5-6 milioni, il movimento maschile pre lockdown, 50 milioni per la serie A, adesso appena meno.
Gioisce il patron Giulianelli, delle cucine, sulla sicurezza della Sir, Gino Sirci, con moglie accattivante. Accattivante è anche il volley, in tutti i suoi racconti, escluso il monopolio delle solite 4. Piacenza, Milano e Verona da anni non riescono a spezzare, in campionato la sorpresa è Vibo Valentia. Il volley è ricco, anche come federazione, e alla presidenza andrà il pugliese Giuseppe Manfredi, al posto di Cattaneo. Il tutto inseguendo sempre l’oro olimpico.
Nel Bolognese non c’è pubblico, ma sono entrati in 200 al giorno, tutti tamponati. “E un operatore tv – rivela l’addetto – è stato trovato positivo e mandato a casa”.
L’area è transennata, i lavori fuori dal palasport sono diffusi, un anno fa vivemmo 9mila persone al giorno, i sirmaniaci condotti da una cuoca e con un’altra capocorista di 12 anni, vincitori della battaglia delle ugole con i predators marchigiani. Il pubblico ieri è stato virtuale, sui led, da casa. E’ il festival della pallavolo mondiale, con il meglio, escluso Zaytsev che dalla Russia tornerà, magari a Civitanova. Con cui era d’accordo la scorsa stagione, ma poi decise di restare a Modena. Dove la presidentessa Catia Pedrini rifà la squadra dello scudetto, con Bruno, 35enne, e con Ngapeth, il francese pluridenunciato, in carriera. Il presidente di Lega Massimo Righi e il vice Fabrizio Rossini erano richiesti dal basket, un anno fa, sono un lusso per la pallavolo, per le idee e il fairplay, riuscirebbero a controllare anche i 20 presidenti del calcio. Dal 2000 sono sottorete.
Vanni Zagnoli

Da “Il Messaggero”

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