Il mercato del procuratore Vanni Puzzolo: Milan-Inzaghi, luna di miele finita. E sulle licenze Uefa…

inzaghi

Di Vanni Puzzolo

L’esonero di oggi di Inzaghi, e non la risoluzione consensuale come ha cercato fino in fondo di imporre il Milan, se non cambia la sostanza, cambia e di molto la forma, l’idillio fra Inzaghi e il Milan finisce qui.

Inzaghi ha definitivamente rotto con il suo passato di aziendalista e uomo Milan, rifiutando anche pesantemente le pressioni che ha avuto dal Milan per risolvere amichevolmente il contratto che scadeva nel 2016, così facendo si è spezzato il cordone ombelicale con la proprietà. Sembrava inossidabile e anche il comunicato di Inzaghi conferma la situazione: nel ringraziare tutti per la bella opportunità, parla di delusione e amarezza.

Il Milan voleva la risoluzione per non doversi ritrovare con il costo di un altro contratto lordo in carico, dopo quello già in essere di Seedorf, ma in questo caso l’ex bomber si è dimostrato meno aziendalista di quello che si era creduto e ha preteso un regolare esonero piuttosto che un’amichevole risoluzione.

Dal punto di vista economico, nulla cambia, il suo compenso lo avrebbe preso e lo prenderà comunque, fino a che non troverà altra sistemazione, ma la rottura si è consumata e ricomporla sarà difficile. Così il Milan chiude, male, ancora una volta dopo Seedorf, il rapporto con un suo ex campionissimo.

 

La mancata concessione della licenza Uefa al Genoa ai più è passata inosservata e anche il mancato ricorso della società di Preziosi non ha avuto la risonanza che di solito viene data. Qui mi sorge un dubbio.

Se è vero che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina, mi viene da pensare e cercare di capire il motivo della mancata concessione.

Il Genoa gioca a Marassi, lo stesso impianto che per la licenza Uefa non è stato contestato alla Sampdoria. Ai blucerchiati viene ora contestato un patteggiamento fatto per il calcio scommesse, che per l’Uefa equivale a un’ammissione di colpa, e quindi porterebbe all’esclusione per il codice etico. Che però l’anno scorso non è stato fatto valere per il Torino, dunque è pensabile che alla fine la Sampdoria ottenga il via libera.

Lo stadio, dicevamo, va bene. Quindi quale è stata la vera ragione della bocciatura del Genoa?

Nessuno, se non mi è sfuggito, ma non credo, lo ha scritto chiaramente, ma, ritengo che dietro ci siano i conti un po’ allegri della società di Preziosi.

E’altra parte perché stupirsi? Anche il Parma era stato bocciato per gli stessi motivi, ma la Federazione nostra nulla ebbe da eccepire. Allora mi chiedo, ma il ruolo della Figc qual è? Si deve astenere? Deve controllare? Deve parteggiare? A me sembra un ruolo piuttosto ambiguo. Si schiera, spesso, da parte delle società, ma non dovrebbe tramite la Covisoc controllare prima i bilanci, piuttosto che farseli poi bocciare in ambito Uefa?

Il procuratore romagnolo Vanni Puzzolo
Il procuratore romagnolo Vanni Puzzolo

 

 

 

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