di Vanni Zagnoli
Laggiù, sul Bosforo, trionfano le turche, 3-2 (15-7). E’ una sfida epocale, apicale, fra le migliori d’Europa, tra Giovanni Guidetti, modenese grintosissimo, di una famiglia di 4 allenatori, e il nordest operoso. Ricche sono anche le turche, grazie a Vakifbank, un istituto di credito appunto, reggono il budget di Conegliano, forte degli utili di Maschio (cantine), di Carraro (concessionarie di auto) e di tanti altri sponsor, a Treviso e dintorni.
Il primo set è facile per le ottomane, addirittura a 15, mortificante. Il secondo va all’Imoco, a 22, il terzo di nuovo delle nere, sempre con 3 punti di scarto, il quarto a sorpresa delle bianco-gialloblù. A sorpresa perchè il fattore campo incide, ad Ankara. Onestamente, pensavamo al 3-1. Altrettanto, onestamente, speravamo in un tiebreak più intenso, sul 6-2 è già pregiudicato. Vakif svetta a muro, regge in ricezione, ha fisicità e concentrazione.
Egonu sigla 35 punti, però sbaglia la palla chiave del parziale, la bionda americana Plummer regge, viene dal beach. Sylla era partita in panchina, concede colpevolmente l’ace dell’11-6. De Gennaro saltella in difesa, Folie a muro dà poco, assieme a De Krujif. Egonu sbaglia due palle di fila, tradisce quando il match è davvero tirato, come nelle sconfitte in nazionale, escluso nella finale degli Europei. Asia Wolosz è la miglior regista al mondo, è colpevole di non variare abbastanza il gioco, di ignorare centrali e seconda schiacciatrice, di non tentare il colpo di seconda.
L’Italia è tornata sulla terra, chiude il mondiale per club con due finali, Civitanova si arrende ai brasiliani del Sada, le pantere alle tigri d’oriente. Il dominio italico è durato giusto per una Champions e un mondiale per club, dei marchigiani e delle venete, due o un anno fa. Imoco ha interrotto a 76 vittorie di fila, di recente, fermata da Firenze.
Dal pomeriggio su Skysport emerge la conferma che Giovanni Guidetti è il miglior allenatore del volley femminile mondiale, probabilmente di sempre, nel rapporto trofei, budget e rose a disposizione. Ha 49 anni, dalla federazione è sempre stato ignorato. Lui meritava la nazionale dopo Barbolini, anzichè far ritornare Bonitta, lanciare Mencarelli e puntare su Mazzanti, pur eccellente. Quando Davide tornerà a un club, va per forza valorizzato, al di là del carattere, il presidente Manfredi lo sa.
Restano le luci, l’euforia nella mezzaluna, la festa di un popolo al 7° trofeo, è il 4° per il Vakifbank, due furono del Eczacibasi, uno del Fenerbahce, polisportiva, 4 anni fa sul tetto d’Europa nel basket. Dove la Turchia è campione in carica, in Eurolega, con l’Anadolu Efes. In questo decennio sono più avanti dell’Italia, nella pallavolo femminile e a pallacanestro.
Certo, fra maschi e femmine l’Italia resta leader mondiale, sottorete, ma al doppio Europeo non ha saputo far seguire la doppietta al mondiale per club. Trento è uscita in semifinale, con Civitanova, e ha perso la finale di Champions a Verona, nel giorno dell’ultimo trofeo per Conegliano, già vicina alla capitolazione.
Resta, il volley, lo sport italiano a più alto livello, fra i due generi, tra club e nazionali. Mancano solo i titoli olimpici. Che la pallanuoto ha già ottenuto, negli ultimi 30 anni, e anche nelle coppe forse è ancora più competitiva, escluso al femminile da 9 anni a questa parte. Rimane il bel ciclo dell’Imoco, 14 trofei in 5 anni e mezzo, ma anche un po’ di finali perse, è normale. Daniele Santarelli non può fare di più, la continuità deve ritornare da Sylla e da Egonu, nei momenti delicati. Incidono anche gli infortuni, rituali per Folie, quest’anno anche per Miriam. Reggere l’assalto di Novara e Monza, di Busto e delle toscane è usurante. Ah, per aumentare ancora la percentuale di successi basterebbe puntare su Guidetti e dargli carta bianca. In Bulgaria e in Germania, in Olanda e in Turchia gliel’hanno sempre garantita, da noi non allena da Chieri, dal 2007, con una semifinale e due quarti di finale scudetto. Vanta 20 trofei e svariati piazzamenti, gli manca solo una medaglia olimpica. Dal 2013 è sposato con la centrale turca Bahar Toksoy, 33 anni, 16 in meno di lui, di fatto non l’ha mai allenata, a dimostrazione del suo essere al di sopra di ogni sospetto.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”