di Vanni Zagnoli
Tutti avanti, sempre, sia De Zerbi che Giampaolo e così finisce 3-3. Il Torino avanza, si fa riprendere a metà ripresa, ne segna altri due, sembra fatta ma si fa raggiungere, dalla prodezza di Chiriches e dalla girata di Caputo.
E’ il primo punto granata, potevano essere tre, resta la fragilità psicologica della squadra del presidente Cairo, da Mazzarri a Longo e adesso con Giampaolo. Ancora di più con il nuovo tecnico. Se il Toro non fosse stato ultimo da solo, probabilmente l’avrebbe portata a casa.
A Reggio Emilia non funziona la goal-line tecnology e soprattutto c’è la nebbia. L’avvio è neroverde ma la prima occasione importante per i granata, Verdi sfonda a destra, Consigli lo chiude di piede, c’è un contatto che con la norma della scorsa stagione al Var era persino punibile con il rigore. Il portiere neroverde si ripete sul destro di Meitè, Sirigu invece respinge il sinistro di Berardi, da fuori.
C’è qualche applauso, dalla tribuna, per un disimpegno neroverde, le triangolazioni toriniste sono gradevoli, inizia a vedersi la mano di Giampaolo. Il possesso palla emiliano è un po’ fine a se stesso, il Torino è insidioso a destra, la difesa di casa si salva con due parate di Consigli e con due salvataggi.
Il Toro insiste e passa grazie a due dei tre nuovi in campo dall’inizio, cross da destra di Vojvoda, Verdi a centro area scivola e inganna Chiriches, Linetty è preciso, per il suo primo gol in granata. Il Toro rallenta e all’improvviso riparte, con la personalità tipica delle squadre di Marco Giampaolo, era solo questione di tempo. Anche in tribuna stampa si occhieggia il monitor, è difficilissimo distinguere i giocatori, tantopiù che con le mascherine si appannano gli occhiali. Caputo è chiuso bene, Kyriakopoulos è sempre insidioso, si guadagna una bella punizione, non trasformata da Berardi, è la seconda da posizione invitante.
Arrivano le raccomandazioni dello speaker anticovid e i thè per gli 800 in tribuna, fra ospiti e biglietti venduti. Il Sassuolo tambureggia alla ripresa, Sirigu peraltro ha perso la precisione della scorsa stagione, quando si candidava a levare il posto a Donnarumma, esce a vuoto, i modenesi non ne approfittano.
Belotti salta con precisione, la palla rimbalza davanti a Consigli che riesce a liberare. Si oppone anche al destro ravvicinato di Verdi e poi al colpo di testa del capitano granata. La squadra di De Zerbi riprende campo, crea due occasioni e poi ne cambia tre, inserendo per la prima volta in stagione Boga, reduce da covid. Djuricic si accentra per lasciargli lo spazio a sinistra, imbecca il francese che di testa non trova la porta.
Meitè, invece, da destra coglie la traversa con una traiettoria inconsueta. Bremer sbaglia il tempo di uscita, l’1-1 arriva così su cross da destra, di Muldur, uno dei nuovi entrati, Lyanco devia e Djuricic infila.
Lì il Toro offre uno sprazzo da Toro, da Toro che un anno fa giocò i preliminari di Europa league e prima del covid sfiorò il colpo a San Siro, con il Milan. Lyanco serve Belotti che si aggiudica il duello fisico con Chiriches e fa 1-2. Sembra fallo sul difensore, l’arbitro Guida fa bene a non fischiare, si fa del Var Di Paolo che non lo richiama a vedere. Fulmineo è anche il tris, due minuti dopo, contropiede Lukic-Belotti-Lukic, il serbo è preciso nella chiusura a rete.
Mancano 11’ e recupero, sembra fatta, come per il Bologna sul Sassuolo, qiuando era avanti per 3-1 e addirittura ha perso 3-4. La perla di Chiriches da fuori riapre il confronto, va direttamente all’incrocio. Il Sassuolo ha sempre sette vite, come pochi mesi fa con il Verona, ottiene lo stesso risultato, con le medesime modalità. Berardi lavora palla a destra, crossa e Caputo salta su Bremer e realizza la 13^ rete post lockdown, come solo Cristiano Ronaldo. Il Toro chiede l’annullamento, per la spinta di Berardi su Rodriguez, nel recupero di palla, e anche per un possibile tocco di mano di Caputo. E’ cambiato il metro, sul Var, si interviene il meno possibile e contatti anche rilevanti non vengono più sanzionati, al replay.
De Zerbi sogna l’Europa, al terzo anno, intanto manca il primo posto solitario, almeno sino a domani.
Giampaolo resiste. Avesse perso, sarebbe stato in discussione. Negli ultimi 12’, recupero compreso, il Torino ha fatto possesso palla, senza rischiare più. Gli servono più delle 7 giornate avute un anno fa, dal Milan, da Boban, Cairo pensava già a Donadoni, per sostituirlo. “Il Sassuolo ha il miglior palleggio – spiega il tecnico torinista – e tanti giocatori bravi nell’uno contro uno. Abbiamo giocato con fede, servono risultati per la credibilità e per continuare a credere in quanto facciamo. Abbiamo rinforzato gli argini, la prestazione dimostra fedeltà al lavoro. Non so fare un gioco diverso”.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”, “Corriereadriatico.it”, “Quotidianodipuglia.it”