Ilmessaggero.it, Ilmattino.it, Ilgazzettino.it. Udinese, colpo salvezza a La Spezia: 1-0 con rigore di De Paul, poi espulso

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di Vanni Zagnoli

L’Udinese è forse la squadra più difficile da affrontare. Con Luca Gotti difende in maniera convinta anche per un centinaio di minuti, ha fermato l’Inter e l’Atalanta, al Friuli, ha concesso poco al Sassuolo, quando i neroverdi dovevano spiccare il volo per il primo posto.

Come risultati, Gotti è inattaccabile, ha sempre tenuto o quasi i bianconeri fuori dalla lotta vera per non retrocedere, fatica a creare occasioni, non dà grande spettacolo. Lo Spezia, in prospettiva, può valere il ciclo friulano, in serie A dal ’95, senza soluzione di continuità.

Allo stadio Picco si avverte tanto l’assenza del pubblico, ogni gara qui sarebbe una festa, come fu la notte della promozione, con il Frosinone, con la curva ferrovia all’esterno, con gente scatenata, adesso il sindaco ha messo limiti alla zona, per evitare assembramenti.

Lo Spezia con Vincenzo Italiano è arrivato in A e si può salvare, nonostante la sconfitta di oggi. Anche il derby con il Genoa era stato perso in casa, quello con la Sampdoria vinto, la squadra va quasi meglio in trasferta.

Italiano è agli antipodi di Gotti, caratterialmente, uno scatenato contro un compassato, un golfista, che somiglia a Pasquale Marino, ex di entrambe.

L’anticipo di mezzogiorno, dunque, accompagnato dal sole, premia i bianconeri ospiti, in giallo, con pantaloncini bianchi.

Tre sole occasioni nel primo tempo tempo, due per gli spezzini. Bellissima palla di Bastoni – non parente dell’interista – per l’inserimento di Gyasi che invece di andare con il piede cerca la conclusione di testa, Musso si oppone in corner. Cross perfetto di Vignali (de La Spezia, come Maggiore), testa di Pobega, il portiere argentino blocca. Deulofeu attacca in fascia, calcia per due volte, fuori per centimetri.

Ripresa. Deulofeu lancia Pereyra, Provedel devia, lo spagnolo dribbla Chabot, giù, rigore, e De Paul trasforma. Finalmente un lampo della freccia che al Milan aveva strabiliato, per mezzo girone, dando spettacolo a Bologna nonostante i due rossoneri in meno. 

Lo Spezia cala, ha speso tanto, Gotti con gli occhiali e i capelli brizzolati dà indicazioni. Gabriele Volpi, il patron, è sul punto di vendere ad americani, strano che lasci adesso, imitando i 7 di Nuovo Inizio del Parma e la metà della serie A nelle mani di forestieri. Strano perchè la sua multinazionale è da Europa, la sua Pro Recco insegue la Champions vinta soltanto 4 volte, nel millennio, andiamo a memoria. Resta una provincia in amore, per il pallone, da sempre, con i portuali, le famiglie, gente arrivata dal sud. Gioiscono i tifosi vip, il comico Dario Vergassola, l’ex ciclista Massimo Podenzana, a La Spezia il calcio è religione, ad alti livelli c’era solo il basket femminile. L’ottavo di coppa Italia vinto all’Olimpico con la Roma è stato il punto più alto, dopo l’1-2 di Napoli. Manca N’Zola, soprattutto nel finale, non c’è forcing degli aquilotti. Acampora e compagni faticano, di fronte all’organizzazione difensiva di Gotti, il patron Pozzo è senza Europa da Guidolin, si era abituato bene, con due preliminari di Champions e la qualificazione arrivata con Spalletti, 15 anni fa. Ha venduto il Granada, in Spagna, si tiene il Watford, in Inghilterra, nelle mani del figlio Gino, retrocesso in B in estate. Sono felici per Gotti, che voleva restare vice a vita, per non guastarsela, con lo stress. 

Un pizzico gli arriva a un quarto d’ora dalla fine, con l’espulsione di De Paul, era appena stato ammonito per proteste, il contatto era minimo, punizione leggera, mai da seconda ammonizione, una trattenuta, il fallo tattico non è più punito, Di Martino di Teramo è troppo fiscale.

L’Udinese la vince con i gregari, praticamente tutti, restando corta, con il 3-5-1-1 che resta 5-3-1, con Mandragora per Arslan e con Llorente per Deulofeu. I 5 dietro sono fisici, li notiamo ogni volta, stadio Friuli o fuori casa restano il reparto più solido fra le squadre di bassa classifica.

I liguri sprecano 10’ di superiorità numerica, arriva la seconda ammonizione per Saponara, sgambetto su Rodrigo Becao, fisico e gregario, appunto, in questo poco brasiliano, ma tosto.

L’Udinese sale a 21 punti, potrebbe inseguire l’ottavo posto ma è durissima. A Gotti manca solo maggiore coraggio, qualità, alzare il baricentro, aumentare lo spettacolo, per rifare le plusvalenze dell’èra Guidolin. Dopo un mese e mezzo, tre punti per il ds Pierpaolo Marino. Per il collega Mauro Meluso, ex laziale, sono tre sconfitte in striscia, coppa compresa. Si attende reazione del quartetto di coda, lentissimo.

Spezia-Udinese 0-1
SPEZIA (4-3-3): Provedel 6; Vignali 6 (26’ st Estevez 6), Erlic 6, Chabot 5, Bastoni 6; Pobega 6 (1’ st Acampora 5.5), Agoumè 6 (26’ st Ricci 6), Maggiore 6.5; Gyasi 6, Galabinov 6 (18’ st Saponara 5), Farias 5 (18’ st Agudelo 6). In panchina: Zoet, Krapikas, Ramos, Verde, Ismajli, Dell’Orco, Sena. Allenatore: Italiano 6.
UDINESE (3-5-1-1): Musso 6,5; Becao 6,5, Nuytinck 6, Bonifazi 6.5 (44’ st De Maio sv); Stryger Larsen 6, De Paul 6.5, Arslan 6 (15’ st Mandragora 6), Walace 5.5, Zeegelaar 5,5 (44’ st Molina sv); Pereyra 6.5; Deulofeu 6.5 (16’ st Llorente 6). In panchina: Gasparini, Scuffet, Ouwejan, Makengo, Molina, Micin, Nestorovski, De Maio. Allenatore: Gotti 6.5.
Marcatore: 7’ st De Paul rig.
ARBITRO: Di Martino di Teramo 5,5.
Note: espulsi nel st al 30’ De Paul e al 40’ Saponara per somma di ammonizioni. Ammoniti: Bonifazi, Pobega, Vignali, Bastoni, Acampora, De Paul, Saponara, De Maio. Angoli: 2-2. Recupero: pt 0’, st 5’.

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