Ilmessaggero.it, Ilmattino. Spezia in volo: 2-0 al Pescara e -3 dal secondo posto. Djordjevic non basta al Chievo

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di Vanni Zagnoli

Genoa e Sampdoria faticano, in serie A, l’Entella in B è uscita presto dalla lotta per la promozione diretta, in compenso c’è il miglior Spezia del calcio moderno, al 10° risultato utile in sequenza, il 2-0 al Pescara va persino oltre il pronostico, aggravando la crisi degli abruzzesi: Legrottaglie non fa meglio di Zauri, come Cosmi fa peggio di Oddo. Allo stadio Picco, il pubblico c’è, la curva ferrovia spinge gli aquilotti, ora la squadra più offensiva del campionato. Vincenzo Italiano aveva riportato il Trapani in serie B nonostante la crisi societaria, gli stipendi non pagati, per la verità il Piacenza era stato penalizzato, piaceva al Chievo, sembrava già del presidente Campedelli, che poi ha forse ripiegato su Marcolini, ora sostituito con Aglietti.

I bianchi furoreggiano, i gialli sono compassati, come quando giocava Legrottaglie, elegante ma a volte distratto. Matteo Ricci, Maggiore, Gyasi, ma è Galano a sfiorare il palo. Fiorillo piazza due parate, nel primo tempo. Maggiore folleggia, il portiere e capitano pescarese respinge, Vignali piace, Galabinov fa da sponda e Scognamiglio per anticipare Gyasi piazza l’autorete, in spaccata, in realtà il pallone era già passato. Maggiore ha spazio, Fiorilloreplica, crossa per il raddoppio, Galabinov fa velo e Gyasi azzecca il 4° gol in sequenza, con balletto. Maggiore è da A, Galano di meno, Bidaoui dimostra di esserci, molto più di Bojinov, al debutto a 33 anni nel Pescara, dopo che si era rivelato in A nel Lecce, a 15 anni.

Il gol del 2-0 di Gyasi: lo Spezia affonda il Pescara

Lo Spezia è a tre punti dal Frosinone, secondo, e a due dal Crotone, ne ha 44, uno in più del Cittadella. A 42 Salernitana e Pordenone, persino l’Empoli a 39, in gran spolvero, ha chance di riprendere i ciociari, a 47. E’ un supercampionato di serie B, restano 11 giornate e anche le ultime due, Trapani e Livorno, sono vive. Al punto che la Cremonese cambia panchina per la quarta volta, arriva Pierpaolo Bisoli, detto Bisolone, il padre di Dimitri, centrocampista del Brescia. Che ha un altro figlio, Davide, 23 anni, nello staff, come match analyzer e collaboratore. «Non è ancora fatta – ci confessava in serata l’ex centrocampista del Cagliari di Mazzone -, devo rescindere con il Padova, ancora, rinuncio alle mie spettanze, per tornare in pista». Va a Cremona, appunto, dove Rastelli è stato di nuovo esonerato, pensare che al Cagliari aveva lasciato spazio a Maran, che complessivamente ha fatto da 7. In mezzo, due mesi con Marco Baroni, molto grigi, ma adesso la classifica è rossa, con appena tre punti su Cosenza e Trapani. L’altra ai playout adesso sarebbe una fra Ascoli e Venezia, i marchigiani non sono andati oltre lo 0-0 con il Chievo, a porte chiuse, nella partita delle 18,50. Nella notte i giocatori erano andati a dormire liberi, il match era rinviato, nel pomeriggio il ripensamento, grottesco.

L’avvio è veronese, con l’ispirazione del classe 2000 Vignato («Il fratello minore giocava con mio figlio», ci raccontava Aglietti) e Djordjevic pungente come quella volta che illuse la Lazio, con la tripletta di Palermo. I gialloblù sono in 4-3-3 e Giaccherini è in forma. L’Ascoli si affaccia con Ninkovic, Scamacca sciupa, poi il tiro dal limite di Petrucci esalta Semper, portiere dei veneti. Il vantaggio esterno è al 39’, cross di Vignato, Djordjevic il serbo segna a porta vuota. E sempre il baby trequartista ispira Segre, prima dell’intervallo. Ad Ascoli Stellone mostra i limiti del suo gioco, a Frosinone venne promosso in A e restò in corsa per la salvezza sino a una giornata dalla fine, raramente però dava spettacolo. Segre chiude su Morosini, entra Trotta e calcia, Semper c’è. Poi Renzetti respinge corto e Ninkovic pareggia. Leali nega il sorpasso a Trotta, Vignato e Meggiorini avvicinano l’1-2. Meglio il Chievo, insomma, dove peraltro Marcolini meritava maggiore pazienza. Aglietti era subentrato al Verona, dove Grosso rischiava di restare fuori dai playoff. Aglietti li vinse e non venne confermato dal presidente Setti, che ha concesso la 4^ chance in A a Juric, dopo le 3 parentesi al Genoa. Ora Alfredo Aglietti ha voglia di riportare il derby dell’Adige in A, ma il Chievo faticherà anche soltanto a raggiungere l’ottava posizione. Il Pescara è a quota 35, a 4 dai playoff ma con una sola vittoria sulla quintultima posizione. E’ un gran campionato. Non per il Livorno, a -9 dai playout, di certo per il Benevento, a +20 sulla terza. Roba che neanche la Juve, giusto forse l’Ascoli di Mimmo Renna, che chiuse a 61 punti (due per vittoria) a +19 sulla quarta. Ecco, i sanniti provano a superare quei primati. 

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”

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