La dipendenza da internet è una malattia, leggo su Gazzetta di Reggio, tirerò il fiato, qua su vannizagnoli.it

Cari amici, dopo due mesi al massimo, su questo sito, grazie soprattutto a Biagio Bianculli, cambierò strategia. Centellinerò l’impegno, la pubblicazione, tutto. Perchè gli ascolti sono saliti, arriviamo anche vicini ai 500 lettori al giorno però non sono abbastanza per tutto l’impegno che mettiamo.

Quindi, da oggi, grazie soprattutto a Biagio, pubblicheremo di meno. Userò, useremo il sito per commenti, interviste a colleghi, a chef, a cose che ci stanno veramente a cuore. Ospitiamo sempre – in autonomia – chi volesse, però dedichiamo molto meno tempo. Perchè ritorni economici non ce ne sono e anche come visibilità è minima. Per chi, come me, è abituato comunque a raccogliere tanto a livello nazionale.

Meno pubblicazioni, meno lanci, meno tutto.

Sempre, ovvio, l’antologia dei miei pezzi, qualche spunto proposto a vuoto a redazioni, le videointerviste. Però davvero dove serve, dove c’è un fine, non a prescindere, non per tutti, ecco.

Ringrazio, come sempre, gli affezionati lettori. Pigato, Giudice, ma tanti altri, a prescindere dai mi piace.

Da oggi questo sito cambia fisionomia. Scelte più meditate ancora, link di altri siti, pezzi più brevi, una selezione ulteriore.

Non ha senso che Biagio e io diamo tanto per 250-500 lettori.

Mi ha illuminato un articolo su Gazzetta di Reggio, la dipendenza da internet. Io l’ho, da tanto tempo.

Addirittura a Reggio viene curata.

Per il mio sito, perdo di vista tanti argomenti belli, nazionali o di pubblicazioni vere.

Mi fermo, non ha senso, da luglio qui mi sto buttando via.

Quindi, commenti, link, ma meno approfondimenti. Non devo, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Questo sito non dev’essere un fine ma un mezzo.

Quindi, l’esempio è da colleghi blogger, da colleghi che magari hanno solo questa tribuna ma fanno scelte diverse.

Non ha senso per noi rincorrere la quotidianità, metterci in concorrenza con nessuno.

Grazie, sempre, invece.

 

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