La Gazzetta del Sud, Mandorlini e la serie A. “L’Inter si è mossa poco. Sono curioso di vedere Berardi in una grande. Il Napoli resta l’antiJuve”

Andrea Mandorlini ha giocato nell’Inter tra l’84 e il 1991 (sportmain.it)

L’intervista uscita due lunedì fa su Gazzetta del Sud.

Vanni Zagnoli
Andrea Mandorlini aspetta una panchina, in vacanza a Marina di Ravenna, nella sua terra. Viene dal subentro con esonero al Genoa, dopo gli anni eccellenti a Verona.
Mister, è stata la settimana del mancato rinnovo per Donnarumma. Chi l’ha determinato?
“Si possono fare mille ipotesi, sicuramente ha un procuratore importante”.
Ieri sera ha iniziato l’Europeo con l’under 21. Lo può vincere?
“L’Italia ha valori importanti, per il nostro calcio sarebbe un onore aggiudicarselo 13 anni dopo il titolo conquistato da Gentile”.
La Juve prenderà Douglas Costa?
“Il brasiliano è bravo e di una squadra forte come il Bayern. Ha caratteristiche importanti, per un club altrettanto importante. Che se mette gli occhi su un giocatore difficilmente poi non lo porta a casa”.
Dov’è rinforzabile?
“E’ già molto forte così. Ha conquistato la finale di Champions, sa sfruttare momenti e situazioni, è mancato solo l’acuto con il Real. Come solo 3-4 squadre in Europa, può vincere, manca veramente niente. E in Italia ha tutto per riconfermarsi”.
Chi può essere la prossima antiJuve, in A?
“Il Napoli. In questi due anni con Sarri ha convinto, come gioco. Deve migliorarsi magari come fisicità, ma le qualità tecniche sono indiscutibili”.
Fa bene a non confermare Reina?
“A me piace, come personalità e leadership in spogliatoio. Per i matrimoni bisogna comunque essere sempre in due”.
Poi viene la Roma?
“Si spera che le milanesi risorgano, difficilmente possono fare peggio…”.
Spalletti cosa porta all’Inter?
“Carisma ed esperienza, in un ambiente ricco di storia. Ha valore e conoscenze”.
E Di Francesco, che a Roma arrivò in nazionale?
“Un conto è giocare, altro allenare. Conosce l’ambiente, ha le motivazioni giuste, viene in una squadra che ha disputato un grandissimo campionato. Già un terzo posto non sarebbe negativo, la società vorrà rinforzarla per andare oltre gli 87 punti. Manca poco per vincere, ma proprio quel poco è molto difficile da aggiungere”.
Non è un errore cedere Salah?
“E’ appetito da tanti club. Forse viene lasciato per esigenze di bilancio, si punterà di più su giocatori di prospettiva”.
Come se la caverà Pioli, alla Fiorentina?
“Non viene da una grande stagione, eppure non sempre i risultati sono determinanti per trovare la grande panchina. Kalinic? Se va via, il ds Corvino andrà magari su uno più giovane, come Simeone. Farà la squadra per arrivare davanti, con investimenti di rilievo”.
Il Crotone si può salvare di nuovo?
“Conosco Nicola, c’è riuscito contro ogni pronostico, è giusto incensare quel che ha fatto. La squadra si è consolidata in A, ambiente e società sono di rilievo, occorre pazienza per confermarsi, certamente si sono meritati la A”.
Quale sarà il colpo di mercato?
“Proprio Donnarumma, dovesse andarsene”.
E il giocatore che vorrebbe vedere in una grande?
“Berardi. Non so se rimarrà a Sassuolo. Sarei curioso di vederlo all’opera in una squadra da Europa”.
Quale squadra animerà il mercato?
“L’Inter si è mossa poco. I grandi capitali devono decidere le strategie”.
Solo tre panchine cambiano padrone: quella della Roma, la Fiorentina (Sousa ha lasciato) e il Sassuolo…
“Mi auguro che ne cambino altre, così magari si rientra in gioco…”.

 

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