La Gazzetta del Sud, Real-Juve. Il cosentino Mark Iuliano, 3 finali perse con i bianconeri: “Higuain e Dybala fuori dal gioco. Soffocati Pjanic e Khedira. Zidane era un predestinato da giocatore, adesso è un super tecnico”

Mark Iuliano allenerà il Como (tuttosport.com)

Vanni Zagnoli
C’era anche Mark Iuliano, a Cardiff, invitato dalla Juve assieme a molti ex bianconeri. L’ex difensore centrale di 44 anni allenerà il Como, salvo in Lega Pro, anche come società, grazie alla moglie di Essien, che l’ha acquistato due mesi fa. Nato a Cosenza, Mark ha vissuto in Campania e Basilicata e poi a Torino.
Iuliano, come si spiega la 7^ finale di Champions persa dalla Juve, in 9 edizioni?
“Sottolineo gli anni di rincorsa a questo traguardo, la società sta lavorando benissimo. Si è trovata di fronte una squadra molto forte, con un allenatore consapevole del significato della coppa per la Juve e l’ha preparata alla grande”.
Il suo ex compagno Zidane, con cui perse due finali di Champions, con Lippi in panchina…
“Non l’avrebbe vinta con il nome, Real, ma studiandola bene, con contromosse efficaci. Ha chiuso le fonti di gioco della Juve e se l’è aggiudicata meritatamente. Se Ronaldo fa la differenza con 10 gol nelle ultime 5 gare, Casemiro è stato devastante. Anche la difesa è attenta, Marcelo e Carvajal si sono impegnati molto nel contenimento. La Juve era entrata bene in partita, i blancos all’inizio hanno sofferto”.
Chi è mancato?
“Peccato che Dybala e Higuain fossero fuori dal gioco. In avanti i bianconeri non hanno disputato la miglior partita, sono calati vistosamente nella ripresa, il secondo e terzo gol hanno tagliato le gambe”.
Perchè Allegri non è riuscito a cambiare l’inerzia della gara?
“Ci ha provato con la rapidità di Cuadrado, sino all’espulsione inventata dall’arbitro, eppure non aveva più la possibilità di fare male”.
Tatticamente cos’ha deciso?
“La forza dei campioni in carica, molto compatti e umili, dopo le difficoltà in avvio. Volevano vincere la partita con il palleggio, non hanno mai lasciato spazio a Khedira e Pjanic, a centrocampo. E poi gli episodi, quel secondo e terzo gol arrivati in sequenza. Allegri aveva tutte le punte in campo dall’inizio, ha dovuto far entrare Lemina, mentre il Real aveva anche riserve di valore. Sottolineo pure la partita di Sergio Ramos, eccellente”.
Lei perse anche una terza finale, a Manchester nel 2003, contro il Milan, pur restando in panchina. Dell’epoca chi è rimasto?
“Solo Buffon. L’ho visto in mattinata, sto proprio rientrando dal Galles. Per lui è una grande delusione, ci teneva tantissimo.
Sarebbe stato il coronamento di un cerchio magnifico. Mi sono trattenuto anche con Chiellini, non è stata la partita che si aspettavano, purtroppo la ripresa è andata via così e non ne hanno riconquistato il controllo”.
Dal 2003, una squadra non subiva 3 gol di scarto, nei 90’, in una finale di Champions, dal 3-0 del Porto di Mourinho sul Monaco.
“Eppure la Juve merita i complimenti perchè ha fatto l’impossibile per arrivare qui, rinascendo da calciopoli. Il Real ha meritato per la ripresa, offrendo una grandissima immagine di concretezza, ma la squadra di Allegri ha la maturità per riprovarci, la giusta forza mentale. E’ già tra le più forti d’Europa e ogni anno, per molte stagioni, andrà per vincere, mentre altre partecipano alla Champions per vedere cosa succede”.
La Juve ha bruciato molte energie nervose, per sfatare la maledizione della Champions? In particolare proprio Chiellini, che non disputò la finale di due anni fa, a Berlino?
“La finale è una partita a sè, unica, il coronamento del sogno di tutti i giocatori, non tutti magari stanno tranquilli. Anche le sconfitte servono da lezione, si fa esperienza e molti di questi ragazzi avranno la possibilità di rifarsi”.
Ma quei 4 gol subiti in una sera, dopo i 3 in tutta la Champions?
“Può succedere, nessuno si aspettava un passivo così, tuttavia il secondo ma anche il primo gol sono stati favoriti da una deviazione. Qualcosa si è sbagliato, l’inferiorità numerica agevola la quarta rete. L’analisi tecnica sarà di Allegri. Che ha il merito fra l’altro di portare la quarta italiana in Champions, fra un anno, e un’immagine positiva in Europa, con i 6 scudetti di fila”.
Da 59 anni, il Real non faceva la doppietta, Liga-Champions…
“Ha uomini straordinari. Congratulazioni a Zidane, predestinato da giocatore e ora super allenatore. Brava la società a credere in lui, non poteva ripagarla meglio”.

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