Sono un’enigma le morti di Donato Bergamini e Marco Pantani. L’uno calciatore, in ascesa dalla B alla A, l’altro ciclista affermato nel mondo, hanno lasciato prematuramente le loro attività sportive tragicamente. Di Bergamini si è detto che il ragazzo si sia buttato sotto un camion. Di Pantani si vocifera per aver assunto cocaina. Ma a smontare l’ipotesi dei due suicidi ci ha pensato il professor Francesco Maria Avato, che ha fatto riaprire i due casi. Il medico legale si accorse subito che le ferite di Bergamini furono concentrate soltanto sul fianco destro e che sul resto del corpo non siano riportate lesioni nel tragico evento del 18 novembre 1989. La Procura di Castrovillari nel 2011 ha riaperto le indagini e dopo 25 anni i genitori ancora sperano che la giustizia trionfi per il fatto accaduto sulla statale 106 Jonica nei pressi di Roseto Capo Spulico. Lo stesso professor Avato ha subito capito che Pantani non aveva assunto cocaina da solo e che qualcuno lo abbia obbligato ad usarla prima picchiato e poi trascinato. Inoltre il perito ha subito intuito che l’ora del decesso sia avvenuta tra le 10.45 e le 11.45 del 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini e che il corpo sia stato spostato nel pomeriggio. Anche qui la riapertura delle indagini è stata voluta fortemente dalla famiglia e in primis dalla madre del campione romagnolo. Restano i miseri sulle scomparse di Bergamini e Pantani, ma le riaperture delle indagini rappresentano un segnale di giustizia. Prima o poi tutto uscirà fuori. Non si può rimanere immobili davanti a tragici misteri.
Biagio Bianculli
(v.zagn.) Fin qui l’interpretazione di Biagio, il fatto che è entrambe le procure si accingono a richiudere le indagini senza indagare nessuno.
“Allo stato non sono emersi elementi che facciano pensare a un omicidio”, spiegava a inizio mese il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, che da luglio ha avviato una nuova indagine sulla morte di Marco Pantani con l’ipotesi di omicidio volontario. Ipotesi che fino ad oggi, quindi, per la Procura di Rimini, non ha trovato riscontro negli interrogatori e nella nuova perizia medico legale affidata al professor Franco Tagliaro.
Entro la fine dell’anno era attesa la chiusura della nuova inchiesta sulla morte di Bergamini, si indagava per omicidio volontario. Adesso la Procura di Castrovillari ha chiesto però l’archiviazione per i due indagati: l’ex fidanzata di Denis, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio, e il camionista Raffaele Pisano, indagato per favoreggiamento e false dichiarazioni. Nessuno, dunque, andrà a processo. E questa è una sorpresa, perchè sembrava che l’ex avesse responsabilità precise.
Insomma c’è differenza fra le interpretazioni comunque di parte, delle famiglie e rispettivi legali, e quanto emerso dagli inquirenti.