L’esclusiva del Gazzettino: quella coppia di genitori di 12 e 13 anni. Le mie riflessioni

Questo pezzo era pensato per un periodico, ma poi a parte un invio ho rinunciato a proporlo ad altre testate. Non siamo personaggi, difficilmente l’avrebbero pubblicato.

Ho 43 anni, sono sposato da quasi 20 con Silvia, non abbiamo figli. Chissà come vivrei con uno e la mia ansia, depressione, insonnia. Tanto graverebbe su di lei e allora per il momento – lei ne ha 41 -, rinunciamo. E’ una fuga dalle mie, forse, responsabilità. La professione di freelance logora, non si hanno certezze.
Beh, mi ha colpito leggere su Il Gazzettino del nordest la storia di un trevigiano di 12 anni che ha un figlio da una ragazza di 13. E’ affidato alla nonna, neanche ho letto tutto. Storia unica, che fa riflettere. Noi siamo fidanzati dal ’90, ovvero da quando avevamo 19 e 17 anni, chissà come sarebbe stato diventare genitori all’età di quei ragazzi. Scuole medie, allora, in prima, lei in seconda. Mah. Sarebbe stato nell’83, ovvero quando la Juve perse la finale di coppa dei Campioni ad Atene, perchè lo sport ha sempre scandito la mia vita.

Mah, papà Vasco (scomparso nel 2002) mi avrebbe accoppato, mamma Emilde forse avrebbe detto: “Beh, cosa ti abbiamo messo al mondo a fare se tu vai ad abitare via e ti crei una famiglia tua? Almeno stai qui, no?”. I genitori di Silvia, mah, forse avrebbe abortito, a occhio. Mah, o ci avremmo pensato. Mah, un dramma, ma anche una gioia. Poi avrebbe deciso la famiglia di Silvia, a occhio.
Non so, leggo tanto Avvenire, Famiglia Cristiana e allora comunque una nuova vita è gioia, per forza, a prescindere. Così deve essere, no? Magari quei due bambini veneti diventeranno, nel tempo, ottimi genitori.
Quel piccolo è nato a fine giugno, adesso la mamma ha 14 anni, dunque sarà in terza media, ok. Da poco ha così potuto riconoscere il figlio. I due ragazzini si conoscono da alcuni anni e subito era iniziata una affettuosa amicizia, poi diventata un affetto profondo. Entrambi frequentano la terza media nella stessa scuola ma in classi separate. E mentre la neomanna va a scuola, ad accudire il nipotino la mattina è la giovane nonna.
«Lui e lei sono felici», dicono i compagni.
Per parlare di matrimonio si dovrà aspettare almeno che frequentino le scuole superiori; e magari, chissà, che prendano il diploma.
E’ il primato del mondo in fatto di genitori precoci, fa riflettere. E quando si accenderanno i riflettori? Si aspetterà la maggiore età di entrambi o ci saranno i soliti furbi?
Ecco, a prescindere, con la severità dei miei genitori e pure della mamma di Silvia non sarebbe potuto accadere. Abbiamo altri valori, che potete intuire e che non sbandieriamo.
Forse sarà quella baby coppia a darci l’esempio, a levarmi dalla depressione e ansia che mi condiziona.
Vanni Zagnoli

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