La mancanza di fairplay di chi viene scaricato dalla grande ribalta televisiva. Vorrei un turnover di conduttori ovunque

Negli ultimi giorni mi ha sorpreso il veleno delle dichiarazioni di due personaggi scaricati dalla vetrina televisiva più storica dello sport. Non faccio i nomi, per rispetto degli scaricati e degli attaccati.

L’uno accusa un altro di non avergli neanche avuto il coraggio di parlargli.

L’altra scrive volgarità sulla collega che l’ha sostituita.

Il mio pensiero è semplice. La tv, i media danno alla testa, a tutti. Senza visibilità, in tanti di noi non vivono.

E allora dove la visibilità, la popolarità, è molto elevata, sarebbe piacevole assistere un turnover. Di volti, di firme, di tutto.

Perchè il nostro lavoro ormai è appiattito e a centinaia possono fare i conduttori di una trasmissione sportiva o diventare veramente personaggi.

Soprattutto, la popolarità che svanisce va accettata, a mio avviso.

Quel che non amo è la valutazione sull’estetica. Cioè quella faccetta televisiva ammiccante, di uomo o donna, che buca lo schermo. E lo buca con la battutina, con il piacersi. Accade in politica come nella tv.

Prendete un mio pezzo commentoso contro un grande personaggio, gli piazzate la firma di un collega famoso e sarà zeppo di mi piace, un bel dibattito.

Con la mia firma ci sono sorrisi dei colleghi e nessun commento. “Ma chi sei tu, per giudicare Balotelli?”.

Ma se Balotelli lo giudicano i grandi volti della tv, io non posso giudicarlo?

E’ curioso che i personaggi scaricati dalla tv facciano nomi e cognomi in interviste o insultino colleghi sui social network e la cosa alimenti il loro personaggio. Se lo si fa fra colleghi di provincia, del nostro livello, la cosa viene considerata fuori luogo…

Chi arriva alla grande vetrina televisiva ci arriva non per caso, certo, ma ha già avuto tanto, dalla professione, e allora può vivere l’uscita in maniera più tranquilla. Con rispetto

 

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