Il Messaggero, il racconto istantaneo di Sassuolo-Juve

Reggio Emilia
La Juve voleva imitare la Roma della scorsa stagione, restare a punteggio pieno il più a lungo possibile. Dieci gare allora i giallorossi, la capolista si è fermata a 6. Con Allegri è concentrata, anche geometrica, però non ha più il furore trasmesso da Conte. Manca la precisione, sottoporta è da 5. Nel primo tempo dava l’impresione di poter segnare in qualsiasi momento, il finale non è stato da grandissima.
Gli imprevisti.

Esce subito Cannavaro, infortunato, per il romanista Antei. Evra crossa, la girata di Llorente, Consigli si oppone, Pereyra alto. La Juve segna con Bonucci ma è in fuorigioco, sullo stacco di Llorente, allora passa Sassuolo, al primo attacco: angolo, Bonucci si oppone a Zaza, Longhi rimette in mezzo per il centravanti azzurro che infila di sinistro, zittendo i pregiudizi. Come Berardi, è come fosse già della Juve, dà il massimo come il calabrese, non in serata.
In trasferta i bianconeri erano inviolati, pareggiano rapidamente. Tevez gira al largo, perde e recupera palla, la smazza all’indietro per Pogba, il cui destro sorprende nettamente Consigli. Ha ragione Lippi: “L’impatto di Carlitos vale quello di Zidane”. A fine millennio la Juve visse tre finali di Champions di fila, questa martedì non deve perdere in Grecia.
La catena mancina e di colore è in vena, Evra e Pogba sono il miglior tandem del campionato, in fascia, con l’inserimento saltuario di Pereyra. Il gol è questione di tempo, anche se gli stessi tagli neroverdi sono insidiosi. Ogbonna ha la palla buona, il sinistro è sballatissimo. Non abbastanza angolato, invece, il destro di Lichtsteiner, respinto da Consigli. La retroguardia emiliana sbanda di frequente, Pogba ruba palla a Missiroli, trova il portiere, che salva anche su. Il 3-4-3 di Eusebio Di Francesco è azzardato, la Juve non ha precisione.
Niente più gol
Alla ripresa il coast to coast di Sansone affondato da Pogba, la punizione di Berardi dà l’illusione del gol. La squadra di Allegri cala con il passare dei minuti, neanche l’innesto di Marchisio risveglia il forcing, nè il 18enne Coman per Llorente. E’ il Sassuolo a sprecare due chance, finirà con il 5-3-2. Pirlo fatica, le fiammate però riprendono. Chiellini di testa e Pereyra di sinistro mettono fuori.
Consigli salva su Pogba, la Juve si acquieta. Il finale non è da grandissima squadra, il Sassuolo regge anche se con fatica.
Con il trascorrere del tempo Eusebio Di Francesco dà ordine di essere prudenti, l’inserimento di Biondini è significativo.
L’uppercut piemontese resta nelle idee di Pereyra e compagni, perdono di lucidità e il Sassuolo non ruba niente. Aveva ragione Allegri: “Se non battiamo il Sassuolo, avremo sprecato buona parte del vantaggio incamerato nel successo sulla Roma”.
Il margine è minimo fra le prime due, la Juve ha dimostrato di non essere fuori portata, resta favorita ma non di tantissimo. Chiellini era partito con determinazione, stavolta non ha il colpo del ko, lo stesso Bonucci non ha la palla buona di testa. Pogba si perde, persino Tevez smarrisce il suo tremendismo.
Vanni Zagnoli

Sassuolo-Juventus 1-1
Sassuolo (3-4-3): Consigli 7; Terranova 6, Cannavaro sv (10’ pt Antei 6), Acerbi 5,5; Vrsaljko 6, Magnanelli 6,5, Missiroli 5,5 (34’ st Taider sv), Longhi 5,5; Berardi 6, Zaza 6,5, Sansone 5,5 (25’ st Biondini 6). Allenatore: Di Francesco 6,5.
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Ogbonna 5, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 6,5, Pereyra 6, Pirlo 6 (39′ st Giovinco sv), Pogba 6,5, Evra 6 (15′ st Marchisio 5,5); Tevez 6,5, Llorente 5 (21′ st Coman 5). Allenatore: Allegri 6.
Arbitro: Banti di Livorno 6,5.
Marcatori: pt 13′ Zaza (S), 19′ Pogba.
Note: ammoniti Zaza, Pogba, Acerbi, Bonucci. Espulso Padoin (J) al 50’ st dalla panchina. 25mila spettatori.

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