Mi sono commosso, di fronte alla commozione degli amici della Reggiana. Il presidente Compagni, Colucci, Bigi, Monica Torreggiani, Wainer. Io sorridevo, ma non sto bene

Andrea De Nicolao con Vanni

Mi restano immagini del derby. La commozione di Fabrizio Bigi, un grande, un amico, un signore, un grande. Era commosso in domanda a Pedrelli, commosso, ha visto sfumare la partita più attesa da 20 anni.

Ho visto la stretta di mano di Franco Tosi a Sandro Piovani, come dire: “Complimenti”.

Il volto tirato di Monica. Io sorrido le sorrido, sorrido a tutti, nervoso, isterico, ebete, stupido. Io.

Il volto scuro di Stefano Compagni, sempre sorridente, con me.

Il volto di Nicola Bonafini, mentre D’Aversa attaccava gli ultras, in sala stampa.

Ho visto volti, amici, ho visto Colucci amareggiato, sfibrato.

Ho visto grandi, amici, grandi amici, provati.

Ero di fianco a Mauro Falduto, costernato per il pubblico.

Era vicino ad Alberto Rugolotto e alla fidanzata Alice Armagni, parmigiani.

Ho visto, ho sentito, ho capito.

Ho visto Tego, Roberto Tegoni. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia.

So quanto ci tenesse, Tego, un gigante ottimo. Tego, grande.

Piango, per loro, ora.

Perchè io avevo il cuore a due terzi, due terzi Reggiana, un terzo Parma, o non lo so.

Ma loro, ma i regigani, ma gli amici, i colleghi, ma tanti.

Ho visto Andrea Ligabue, saltabeccare, di qua e di là.

Francesco Pioppi, volto tirato, magro, grande.

Ho visto Ivan Paterlini muto, in sala stampa.

I gemelli Cocconcelli, i cocchi.

Ero in imbarazzo.

Casotti e Regnani.

Carlo Codazzi e signora.

Lorenz Chierici.

Ah, il volto più deluso, Marco Bertolini, il più giovane, il più pulito, della Reggiana, inteso, un ex ragazzo, un ragazzo, non so. Marco, la Reggiana fuori dal campo ha vinto, sei grandi. Per me siete amici. Come tutte le squadre che seguo.

Ma la Reggiana, sì, dai, lo ammetto. La Regia è…. Magica!

 

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