Il Napoli con uno strepitoso Higuain batte l’Inter nella notte del S.Paolo e balza in testa alla classifica, mandando in estasi tutti i napoletani, era dai tempi di Maradona che non vivevano una notte così.
L’Inter si batte, e’ sfortunata, si arrabbia, ma non esce ridimensionata dalla sconfitta.
Diciamo subito che il Napoli ha avuto un grande merito e l’Inter una grande colpa: la partita si è decisa li.
La grande partenza degli azzurri, il grande gol a freddo, scaturito da un errore di Murillo, hanno cambiato il quadro tattico.
Le partite vengono preparate dagli allenatori di solito molto bene, ma spesso e volentieri sono gli episodi a determinare il risultato.
Mancini voleva aspettare il Napoli e ripartire, ma preso il gol dopo due minuti ha dovuto cambiare atteggiamento , mentre il Napoli, una volta in vantaggio, ha cominciato con un ottimo palleggio che ha impedito all’Inter di trovare spazio per le ripartenze.
L’altro episodio che ha cambiato la gara è stata, ovviamente, la frettolosa espulsione di Nagatomo, che ci può stare a termine di regolamento, ma che con la famosa regola del buon senso, dunque l’arbitro avrebbe potuto evitare.
In Italia, diceva il povero Gino Menicucci, gli arbitri non arbitrano, dirigono…
Orsato, ma come lui tanti altri, in una partita come quella di ieri sa che per tenerla in pugno deve ammonire subito per usare i “gialli” come deterrente.
Il mio amico Werther Cornieti diceva che un grande arbitro per tenere in pugno una gara invece non deve caricarsi troppo presto di ammonizioni, perché poi, inevitabilmente, le ammonizioni portano alle espulsioni.
Orsaro ha ammonito subito, per un intervento veniale Koulibaly, quindi è normale che subito dopo la seconda ammonizione “spettasse” all’Inter.
Gli arbitri si preoccupano di equiparare le ammonizioni: faccio un esempio, se tre giocatori di una squadra fanno tre falli da ammonizione, e tre giocatori dell’altra squadra fanno tre falli onesti, di gioco, non accadrà mai che l’arbitro da tre gialli ad una squadra e zero all’altra.
Si preoccuperà di compensare.
Anche nel caso di Nagatomo e’ successo questo.
La prima ammonizione altro non è che la conseguenza dell’ammonizione di Koulibaly, ma era un fallo nella metà campo del Napoli, innocuo, e per di più molto evidenziato dalla simulazione dell’attaccante napoletano.
La seconda ammonizione, pur non avendo colpito il giocatore, ci sta, perché vi è stata comunque imperizia e volontà di interrompere una ripartenza e il giapponese doveva frenarsi sapendo di essere già ammonito.
Mancini comunque ha ragione quando dice che in Italia si ammonisce troppo e per motivi futili.
Detto questo poi l’Inter, prima ha avuto il merito di rimanere in partita, poi ha avuto il demerito di commettere un altro errore fatale che ha scaturito il secondo gol partenopeo.( non trascurando il grande merito di Higuain).
Dopodiché quando tutti pensavano che il colpo da k.o fosse stato impartito, subentra l’imponderabilita’ del calcio, e delle teste dei calciatori.
Nelle teste dei napoletani scatta un meccanismo per il quale la partita è vinta, è finita , quindi. si si può ” staccare”, in quelle dell’Inter scatta il meccanismo ” tanto non abbiamo nulla da perdere”.
Mancini cambia assetto e mette due giocatori diversi e la partita diventa una “nuova partita”.
L’Inter trova il gol del 1-2, al Napoli viene il “braccino” e alla fine solo la sfortuna è un grande Reina, priva l’Inter di un incredibile e meritato pareggio.
Ora i detrattori di Mancini diranno : troppo facile giocare solo venti minuti quando tutto è perduto e pretendere pure di non perdere.
Gli estimatori diranno: bravo il “Mancio” a rimanere sempre in partita e a fare i cambi giusti al momento giusto.
L’organo tecnico dell’Aia dirà: “L’arbitro ha solo applicato il regolamento”.
Tutto si può dire nel calcio.
Pirandello direbbe: ” Così è…se vi pare!”
Vanni Puzzolo
