Puzzolo. La furbata di Zamparini, lo sfogo di Bonacini: tutto finito? Io dico probabile, ma ci sono almeno tre buoni motivi per pensarla diversamente. La lezione di Stirpe. Rigore ed espulsione contro la Juve, quando non conta è più facile…

Stefano Bonacini, patron del Carpi, polemico con Zamparini
Stefano Bonacini, patron del Carpi, polemico con Zamparini

Intervenendo stamane a “Radio anch’io lo sport” il presidente Zamparini risponde alle domande di chi lo rimprovera di aver fatto polemiche gratuite e inopportune: “Beh, io ho 35 anni di esperienza e l’ho fatto un po’ furbescamente per alzare il livello di guardia ” .

Ovviamente gli interlocutori hanno glissato e nessuno ha avuto il coraggio di dirgli quello che meritava.

Ma si sa, così vanno le trasmissioni e Zamparini e’ sempre prodigo di titoli per i media, quindi meglio tenerselo buono.

Alla  stessa trasmissione poi sono intervenuti, credo per par (e anche pax) condicio, il patron del Carpi Bonacini e il presidente del Frosinone Stirpe.

Quest’ultimo si è dimostrato pacato e maturo come il suo pubblico, che ieri ha dato prova di grande sportività, applaudendo la squadra seppur retrocessa e incitando e ringraziando Stirpe con uno striscione significativo: “Grazie presidente, riproviamoci”.

Stirpe ha parlato di risorse, ha spiegato che se non avesse investito in strutture forse avrebbe potuto fare una squadra migliore: “Ma le strutture vengono prima e ora il Frosinone le avrà in un futuro molto prossimo e grazie a queste potrà riprovarci davvero”.

Stirpe parla della suddivisione iniqua della torta dei proventi tv, del paracadute per le retrocesse, secondo lui inadeguato, ma non ha trovato alcun seguito, a nessuno dei suoi interlocutori interessava  fare la guerra alle grandi.

Il presidente del Frosinone ha confermato di aver querelato Zamparini per le frasi di dubbio gusto che avevano messo in discussione la loro vittoria di Verona.

Bonacini ha spiegato, come ieri Castori, che il loro calcio è stato fatto in lealtà con tutti, che nessuno ha regalato nulla e che le allusioni di Zamparini fatte in occasione della partita vinta con l’Empoli lui non si era permesso di farle in occasione della partita vinta dal Palermo con la Sampdoria. “Juve e Lazio hanno giocato, come è giusto che sia,  al meglio e pur non avendo obiettivi precisi, nulla hanno regalato”.

Mister Gaudì auspica che anche il prossimo turno sia regolare e che il Verona vada a giocare a Palermo cercando di fare fino in fondo il proprio dovere.

Ora si sa che alla fine le “motivazioni” sono diverse e spesso abbiamo visto come chi deve vincere di solito vince, e le squadre senza stimoli fare solo passeggiate e impiegare seconde linee.

Castori ha detto che i biancorossi sono ingenui, ma non scemi, facendo capire che tutto è già deciso, ma io dico che potrebbe non essere così.

Certo Toni, ad esempio, non si capisce perché deve dare l’addio al calcio alla penultima partita e non all’ultima. Perché non darlo a Palermo davanti al suo ex pubblico?

Certo pensare che non abbia voluto trovarsi in una situazione scomoda e che si fosse tirato fuori pure lui “furbescamente” non credo sarebbe peccato mortale.

Potrebbe pure essere, però, che si possano ritorcere contro Zamparini le parole dette contro la squadra del Verona, in occasione della partita persa con il Frosinone.

Quel “i giocatori del Verona si sono spostati”, detto con malizia e poco “furbescamente”, potrebbe non essere stato ben digerito dai giocatori scaligeri che magari hanno voglia proprio a Palermo di dimostrare tutta la loro professionalità. E il Verona, ultimamente, ha dimostrato di essere in palla, anche senza Toni.

Delneri  a Palermo subì un esonero rapidissimo e non avrà certo dimenticato, il presidente veronese Setti prese molto male le allusioni di Zamparini, inoltre sono risaputi i suoi eccellenti rapporti di lavoro con Bonacini. Pertanto io consiglio agli uomini di Fabrizio Castori di concentrarsi bene sulla gara di Udine e possibilmente di vincerla. Poi  nel calcio, in questo calcio ultimamente più vero, tutto può accadere.

Pillole sulla Juve: non ripeterò che ha vinto con merito e in maniera limpida, è assodato.

Vedere però l’arbitro Maresca che ieri sera non ha esitato a fischiare un rigore contro ed ammonire Alex Sandro (senza dimenticarsi di farlo come Rizzoli), per un fallo veniale e poi espellerlo per un seconda ammonizione, pure questa veniale, mi ha fatto pensare un po’…

Come dire, facile ora che non conta, ci mancava pure che Bonucci non protestasse e sarebbe stata la serata giusta per dimostrare che il Bonucci che protesta sempre eè solo una leggenda metropolitana, ma in questo il difensore azzurro non è proprio riuscito. Sarebbe come chiedere al Papa di non pregare…

Vanni Puzzolo

 

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