Puzzolo: la Juve ora ha raggiunto una dimensione europea, la Roma invece l’ha avuta rararamente e la perde completamente: paga Garcia?

Rude Garcia, terzo anno alla Roma, sta disputando una fase a gironi della Champions troppo altalenante
Rude Garcia, terzo anno alla Roma, sta disputando una fase a gironi della Champions troppo altalenante
Allegri sta dando alla Juve una caratura internazionale
Allegri sta dando alla Juve una caratura internazionale

 

La penultima giornata della fase a gironi della Champions Legue , pur non avendo ancora prodotto verdetti definitivi, a mio avviso ha chiarito alcune impressioni e confermato altre certezze.

La Juve di Allegri oggi ha una dimensione europea, non è più una squadra smarrita che dominava in Italia, ma balbettava in Europa, oggi è una squadra molto sicura di se, a volte pure troppo, che però affronta sempre di petto le avversarie e dovunque va, gioca per vincere.

Si dice in questo caso ha caratura internazionale.

Se nel le ultime 14 gare disputate in Europa ne vinci nove, né pareggi 4, e ne perdi solo una, non può essere un caso, e poco importa se proprio quella persa era la più importante, la finale, quella che non si doveva perdere.

Quella sconfitta ha portato alla Juventus la consapevolezza di potersela giocare con tutti, e anche nella finale, giocata contro una squadra che anche oggi appare imbattibile, i bianconeri se la giocarono e il risultato finale li penalizzo ‘ oltre misura.

Quest’anno,  inserita, e’ giusto ricordarlo, in un girone a dire poco complicato, e senza i giocatori esperti di anno scorso, ha giocato un girone alla grandissima, tutte prestazioni all’altezza.

La doppia vittoria con i campioni d’Inghilterra del City,  la vittoria facile con il Siviglia,  il pareggio strappato con le unghie in Germania,  hanno dimostrato con certezza assoluta che la Juve accede agli ottavi da protagonista, e in ogni caso, e a prescindere dal sorteggio, chi pescherà la squadra di Allegri non potrà certo …rallegrarsi.

Discorso diametralmemte opposto per la Roma.

Inserita in un girone più abbordabile, Barcellona ovviamente a parte, la squadra di Garcia non è ancora riuscita  a trovare un equilibrio e le sue partire europee sono sempre, troppo spesso, un condensato di prodezze e nefandezze difensive che compromettono sempre il risultato e di conseguenza il giudizio.

Prendere  tre gol in mezz’ora a Bate Borisov, due in 20 minuti a Leverkusen, poi andare in vantaggio di due e farsi rimontare, prenderne sei a Barcellona, dove ovviamente si può perdere, ma l’ idea della difesa di burro dimostrata e’ stata sconcertante, non da certamente l’idea di una squadra matura.

Poco importa se la Roma sia ancora padrona del proprio destino, battere il Bate Borisov a Roma nell’ultima giornata gli garantirebbe comunque il passaggio agli ottavi, l’idea che si è evidenziata è quella di una squadra senza identità, capace anche della grande prestazione, ma di una fragilità difensiva disarmante, e non sono solo i singoli i responsabili, è proprio il reparto che dimostra  continua precarietà.

Il passaggio del turno è il minimo sindacale, ma anche le prestazioni in campionato non sono continue  e la mia personale impressione che a Roma e a Boston la pazienza sia finita.

L’ organico allestito e gli investimenti fatti richiedono un passo superiore, e, soprattutto, preoccupa la mancanza di identità, soprattutto in Europa, Garcia faccia alla svelta, Mazzarri, Spalletti, Ancellotti, e altri buonissimi allenatori senza squadra non promettono nulla di buono.

testo autoredatto di Vanni Puzzolo

Leave a reply