Puzzolo. L’altra partita di Siviglia. Perché chi sceglie di andare allo stadio due ore prima, vede anche un’altra partita. Cioè la preparazione, il riscaldamento.

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Il biglietto di Siviglia-juve
Il biglietto di Siviglia-juve

Sono arrivato molto presto in questo antico monumento sivigliano, il più antico dopo Plaza de Toro, il mitico stadio Ramon Sanchez Pizjuan, erano appena le 19,  assieme a mio figlio, dovevo adempiere ad una promessa, e alle promesse si sa, bisogna tenere fede.

Lo stadio è deserto, gli spagnoli amano arrivare all’ultimo minuto, mentre il settore destinato agli juventini e’ già discretamente pieno, alla fine conterà, più o meno,  su un migliaio di supporter.

Il campo viene bagnato in tutte le posizioni e più volte, pure questa abitudine spagnola e pure inglese, amano il terreno veloce ed insidioso.

Fanno il sopralluogo prima di tutti la squadra degli arbitri, sei in tutto, polacchi.

Poi è il turno della Juventus, timidi fischi spagnoli, con grandi applausi dei tifosi juventini e infine la squadra di casa.

Il riscaldamento avviene sempre 45 minuti prima della gara, ma è simpatico notare come ad ogni squadra viene assegnata una metà campo, e la Juve viene destinata dalla parte opposta di dove stanno i loro tifosi, per impedire di essere caricati e al tempo stesso per permettere ai tifosi locali di fischiarli.

Prima del riscaldamento entrano in campo magazzinieri e preparatori atletici, cominciano a disporre i ” cinesini” e i palloni, con grande meticolosità.

Arriva prima la Juve, accolta da un boato bianconero, che però non si sente, e da una bordata di fischi, quelli si avvertono bene.

Buffon si riscalda a parte con il suo preparatore, qualche piccolo esercizio e poi nella porta viene allenato a tutta una serie di rinvii con i piedi , e in seguito a tiri ravvicinati prima con le mani e poi con i piedi: allenamento molto intenso.

Gli altri dieci cominciano una serie di esercizi di allungamento e di corsa individuale, dura circa 5/6 minuti, poi vengono disposti in un cerchio molto stretto, con il preparatore che inizia una serie di esercizi molto intensi.

Noto che anche le riserve scendono in campo a scaldarsi ma prima di fare il classico torello, pure loro con un altro preparatore compiono una serie di esercizi di allungamento e di scatti, per me è una novità.

I dieci titolari vengono pressati a lungo, con scatti repentini, dietro front rapidi, poi compare il pallone e le casacche, 5 contro 5 , porta mobile con due cinesini e portiere volante, come quando si giocava da bambini.

Ora viene il momento dei tiri, ma Buffon viene esentato, in porta va Neto e i 10 cominciano a tirare da tutte le posizioni con esercizi finalizzati a scaricare forte in porta, ritengo che a Buffon venga evitato questo per non correre rischi inutili, il numero uno si apparta sempre con il suo preparatore e compie una serie di esercizi da terra.

Il Siviglia fa più o meno le stesse cose, nell’altra metà campo, ma il portiere Rico non viene risparmiato ed è lui che, dopo un riscaldamento personale, va in porta .

Pure la squadra degli arbitri si scalda, ma sono solo cinque, il quarto ufficiale evidentemente ritiene pleonastico farlo, a loro viene destinata una piccola fetta di campo al centro, circa 10/15 metri e il loro riscaldamento e’ molto scolastico : corsetta blanda sempre allo stesso modo, in maniera autodidatta, loro preparatori non ne hanno.

Da notare che i due allenatori Allegri e Unai Emery, si disinteressano completamente del riscaldamento, evidentemente hanno piena fiducia del loro staff che sa esattamente  cosa fare, Allegri non si vede proprio in campo, Emery invece si siede in panchina e manda messaggini con il cellulare.

Il d.s juventino Fabio Paratici e il vice presidente Nedved invece seguono tutto da bordo campo.

Quando gli speaker annunciano le formazioni capisci che ormai ci siamo, viene annunciato solo il nome, il cognome spetta al pubblico, nessuno fischia i nomi della squadra avversaria, i tifosi juventini destinano un grosso applauso allo scandire del nome dell’ex Llorente, meritato per i suoi lodevoli trascorsi bianconeri.

Lo stadio ormai è pieno, i giocatori rientrano negli spogliatoi, si predispongono gli stemmi delle squadre e dell’Uefa, l’auto parlante prima della musichina della Champions diffonde l’inno del Siviglia che tutto lo stadio canta a squarciagola, con la sciarpa davanti alla faccia bene distesa.

Sono le 20.45, esattamente un’ora e 45 dopo il mio ingresso al Sanchez Pizjuan, per chi non lo sapesse è stato il presidente della squadra più longevo, le squadre scendono in campo, inizia la gara.

Boniperti amava dire, il calcio è una cosa meravigliosa, peccato che ci sia anche la partita…

Com’è finita lo sapete già. Mio figlio, non ha gradito.

Vanni Puzzolo, inviato a Siviglia.

 

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