Il Secolo XIX, venerdì. Gli 8 tecnici italiani in Russia e il rischio di restare a casa dall’Olimpiade. Il ct del judo Gamba: “Solo un mezzo caso di doping in 7 anni”

Dal Secolo XIX di venerdì 22.

VANNI ZAGNOLI

L’ITALIA HA 8 TECNICI IN RUSSIA, tutti trepidanti sul rischio di restare a casa e comunque dispiaciuti per l’esclusione della nazionale di atletica. Nella scherma, il fioretto è in mano a Stefa­no Ce­rio­ni, ex ct azzurro, lavora con Bor­to­la­so e il pre­pa­ra­to­re Zom­pa­rel­li; Angelo Mazzoni allena la spada. Per la pallavolo, Ser­gio Bu­sa­to è vi­ce di Ale­k­no, Tomaso To­to­lo è l’as­si­sten­te. Nel nuoto, An­drea Di Ni­no era in carica sino al 2013, ora allena solo il russo Brianskiy, un belga e un bielorusso. Ezio Gamba è ct del judo dal 2009, cittadino russo dopo i primi ori olimpici della storia, a Londra. Parla della sua disciplina, più che dell’atletica: “Non ho collegamenti con quella federazione – sottolinea -, certo mi sembra tutto molto grottesco, atleti che non sanno ancora se parteciparanno a Rio, dobbiamo aspettare almeno sino a domenica”.

Nel judo, 4 casi sono legati al meldonium. “Ma un’informativa in avvio di settimana stabilisce che i valori sono 970 volte sotto il limite consentito, tutto questo però mette in stallo 20 ragazzi. In Russia la sostanza era di uso comune, prima di essere proibita: come in Italia si prende l’aspirina o la tachipirina”.

I controlli a sorpresa sono ora molto invasivi. “Il giorno della partenza per la gara di Bratislava gli ispettori arrivano alle 9, mezz’ora prima dell’aereo. I ragazzi stanno scendendo di peso, sono disidrati, è difficile anche solo urinare in tempi stretti. In 8 anni da noi c’è stato solo un caso, Vorobiov venne sospeso per 6 mesi, perchè in America gli avevano regalato un integratore con uno 0,5% di una sostanza che neanche sapeva, perchè là non è obbligatorio menzionare tutte le sostanze, nel foglietto”.

Eppure si parla di doping di stato. “Solo però negli sport invernali, riguarda le olimpiadi di Sochi. Si può squalificare solo in presenza di dati certi, non si può escludere una campionessa come Ysimbayeva, che fa minimo 10 gare l’anno di Diamond league e dunque è supercontrollata, oppure costringerla a partecipare sotto la bandiera olimpica”.

Gamba lo fece a Mosca ‘80, per il boicottaggio, e fu oro: “Non c’era altra possibilità, la situazione fu molto stressante ma giocò positivamente. Sul tatami voglio tigri. Altri 5 giorni, al massimo, e sapremo. Ma alla fine tutte le altre nazionali dovrebbero andare”. A parte l’atletica.

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