Tuttosport. Grissin Bon-Olimpia Milano 81-76. La difesa di Polonara su Sanders, i fischi a Cinciarini, la stoppata di Della Valle a Macvan

La prima stesura del commento per Tuttosport

VANNI ZAGNOLI

REGGIO EMILIA. Difficilmente sarà il primo scudetto della Grissin Bon, perché servirebbe vincere a Milano, però la serie va sul 2-2, è bellissima e adesso l’Armani ha un pizzico di paura di perdere. Come in Supercoppa e in Eurolega. E in fondo negli 8 anni con Armani ha vinto solo uno scudetto e una coppa Italia. Il primo tempo è di Aradori, il terzo quarto di Lavrinovic, nell’ultimo Milano si smarrisce, salvo rientrare a 24” a un punto. Dalla lunetta segnano tutti, soprattutto Kaukenas e Dellla Valle, e Polonara schiaccia in cassaforte il pareggio. Il dover vincere, un budget triplo rispetto a Reggio e la panchina più ampia mandano in ansia l’Ea7. Errori di Gentile, falli in attacco di Sanders e McLean evitano la rimonta dell’Armani.

Kalnietis aveva impattato con un’azione da tre punti, senonchè al 6’ si affaccia Aradori, fuori dall’avvio della prima finale, si presenta con tre triple e un libero supplettivo, 10 punti in 3’, a significare che ha assorbito l’infortunio e persino il furto dell’auto davanti a casa. Con lui al massimo, le due gare al Forum sarebbero state meno squilibrate. Milano comunque è concentrata e con McLean punisce la palla persa dal sannita Parrillo, passato dal fallimento di Napoli in B2 a un discreto minutaggio in finale. L’Ea7 riprende il controllo dei tabelloni, fa valere chili e talento, caricando di falli (3 di Silins) i vicecampioni d’Italia, sul 22-25 al 14’.

Manca continuità alle scarpette rosse, una tripla di Cinciarini neanche arriva al ferro e fa scatenare i fischietti dei tifosi emiliani in gradinata. Arrivano palle di carta verso la panchina ospite, si capisce perchè la presidentessa Licia Ferrarini abbia preferito non tornare al PalaDozza due anni fa, dal momento che a Bologna il fattore campo si sarebbe attenuato. Il duello entusiasma, con i canestri dei Mclean e Kalnietis, il migliore del primo tempo milanese.

Sanders aveva dominato gara2, martedì era sparito, lo stakanovista Polonara lo limita concedendogli però un bello sprazzo al 25’. Gentile è ancora fuori partita, con l’1 su 7 al tiro e al cambio è subissato di fischi. La tripla e l’assist di Lavrinovic valgono il +7, ridotto da Sanders. E’ il confronto chiave del terzo parziale. Alla quarta penalità, Silins fa rientrare Polonara, rinvigorito. La carica di Menetti fa miracoli, Milano resta sempre dietro (59-57), Needham mette una tripla e torna in panchina. Al 35’ Sanders raggiunge i 4 falli, Achi Polonara schiaccia in tapin del 66-58 e lì è chiaro che la Grissin non perderà. L’Olimpia affretta i tiri, aggredisce in difesa, è tuttavia la stoppata di Amedeo Della Valle su Macvan, con liberi trasformati, a sintetizzare la differenza di intensità e l’impresa. Il tecnico a Gentile ne smaschera la fragilità. Gli ultimi sussulti sono con il tre punti infilato da Lafayette (73-69 a un minuto dalla fine), imitato da Simon a -24”. Sul +1 è il lituanosauro Kaukenas ad azzeccare i tiri liberi, poi Amedeo. E’ Sanders a sbagliare e a far sognare la città del primo Tricolore.

GRISSIN BON-EA7 MILANO  81–76

REGGIO EMILIA: De Nicolao 4 (2-3 0-2), Della Valle 13 (2-2 1-6),

Kaukenas 11 (2-5 0-2), Polonara 10 (5-5 0-4), Veremeenko 10 (4-6);

Needham 3 (0-2 1-3), Parrillo (0-1 da tre), Aradori 15 (1-1 4-7),

Silins, Lavrinovic 15 (2-10 1-2). Ne Degli Esposti Castori, Lever.

All. Menetti.

MILANO: Kalnietis 11 (3-5 1-3), Cinciarini (0-2 0-5), Gentile 7 (1-8

0-2), Sanders 21 (5-12 2-6), Batista 5 (2-3); Lafayette 3 (0-1 1-2),

Simon 10 (0-2 2-4), Cerella 0-3 0-2), Macvan 2 (1-3 0-1), McLean 17

(5-6). Ne Vercesi, Magro. All. Repesa.

Arbitri: Lanzarini, Mattioli, Mazzoni.

Note. Parziali: 21-22, 41-39, 59-55. Da 2: R 18-34, M 17-45. Da 3: R

7-27, M 7-25. Liberi: R 24-29, M 21-31. Rimbalzi: R 41 (7 o, Polonara

8), M 46 (15 o, Batista 7). Perse R 6, M 8; Rec R 7, M 3. Assist: R 15

(4 De Nicolao), M 15 (4 Kalnietis, Cerella). 5 falli: Silins al 38’.

Spettatori 3500.

A cura di Giangabriele Perre

In copertina, un’immagine spettacolare, con Lavrinovic contenuto. Da Quotidiano.net

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