Biagio Bianculli si presenta: “Volevo giocare a calcio, adesso lo racconto”.

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Biagio Bianculli

Salve a tutti, cari amici lettori. Sono Biagio Bianculli, ho 24 anni, appassionato di calcio dall’età di 8 anni, scrivo per il Quotidiano della Basilicata da più di nove anni e studio presso la Facoltà dell’Università di Parma per la Laurea Magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale.

Innanzitutto mi preme ringraziare l’amico e più noto collega Vanni Zagnoli, che collabora con una miriade di testate nazionali, il quale mi ha permesso di presentarmi in questo blog, e di scrivere anche qui per farmi conoscere. Una collaborazione nata per caso, da quando ci siamo conosciuti nella Mixed Zone dello Stadio Tardini, al termine di Parma – Lazio, ed iniziata pochi giorni fa.

L’amore per il giornalismo anche in questa circostanza è nata per caso. Da piccolo il mio sogno era diventare allenatore di calcio. Poi un episodio mi ha portato verso un’altra via: quella della carta stampata. Il 3 febbraio 2005 durante un controllo per tentare di tornare a giocare sui campi di calcio polverosi della Basilicata i medici mi dissero che non ero idoneo all’attività agonistica. Un amante del calcio come me non poteva prenderla bene sicuramente e piansi tanto quel giorno. Ma non mi sono abbattuto. Pensai comunque che ero utile al calcio in qualche modo. Così cominciai a scrivere articoli sulle gare che disputavano i miei amici del Real Villa d’Agri e da lì nacque la collaborazione con Il Quotidiano della Basilicata.

Con il passare del tempo sono passato dal seguire i Giovanissimi Provinciali i tornei di Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza fino a diventare quella che ancora sono attualmente la prima firma del calcio regionale. Non posso mai dimenticare quando un giorno di settembre 2013 il mio papà giornalistico Renato Carpentieri, strappato alla vita lo scorso 6 febbraio, mi chiese tristemente il momento in cui sarei partito per Parma. Fu una decisione presa un mese prima e ancora dovevo conseguire la laurea triennale presso la Facoltà di Lettere a Potenza, ottenuta poi il 21 luglio scorso, e gli risposi che c’era ancora un altro anno di tempo dove potevo svolgere ancora piena attività.

Non è che ora non lo faccia, ma vivendo a Parma per questione universitarie il tempo è limitato. E soprattutto la lontananza dalla mia ragazza Chiara Albano si sente tanto e il suo appoggio per ciò che faccio, insieme a quello dei miei genitori, mi dà la forza per andare avanti. Frequento soltanto da tre mesi la città ducale e l’incontro con Vanni Zagnoli di due settimane fa è stato uno dei più belli che il calcio ha potuto regalarmi.

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