Viva tutti i Castori d’Italia, anzi del mondo: Gustinetti, Foscarini, Guidolin. Chi parte dal basso e non si propone bene. Come Zagnoli

Fabrizio Castori
Fabrizio Castori

Vanni Zagnoli (con Silvia Gilioli)

Oggi sarà la prima volta del Carpi senza Castori, da un anno e mezzo. Castori, Fabrizio Castori, l’unico nonno allenatore di serie A. Ex. Perchè io sono Castori, je sui Castori, ma non so il francese, non lo so scrivere, non mi interessa controllare.

Sono come Cristiano Lucarelli, tenetevi il miliardo, che poi non c’entra nulla.

Il calcio di Castori esiste, c’è gente che ha vinto 9 campionati, come me, e resta a spasso. Arriva sempre uno più bravo. O più che si vende meglio? Ecco, lasciando stare Sannino che è un amico e di cui ho grande stima, Cesena-Lumezzane? Ecco, Castori ha pagato con 2-3 anni di squalifica, capita, no? Ma Castori è uno vero, che non fa sconti neanche a se stesso. Castori gioca in difesa in campo e attacca magari i dirigenti ostili, si attacca con i giornalisti, reagisce, la prende male.

Claudio Foscarini
Claudio Foscarini

Viva Elio Gustinetti, che quando vedeva la promozione – Reggina, Albinoleffe, Grosseto -, andava in ansia e si perdeva e magari veniva esonerato. Ma chi non va in ansia? Je suis il re dell’ansia. Senza eguali.

Viva Claudio Foscarini, gentiluomo che risponde alle mail per sms, ogni tanto: “Grazie dei tuoi articoli che mi invii”.

L’altro giorno un 23enne che segue il Carpi mi ha detto: “Per favore, non mandarmi più mail”. Chiedevo una valorizzazione da rassegna stampa.

Viva Castori, Gustinetti che litigava con i presidenti sul più bello, viva il gentiluomo Foscarini. Viva chi abbassa la voce per farsi ascoltare dai giocatori, viva chi sussurra le domande a costo di essere dipinto come un prete – a me o capita – o altro, e magari alza la voce con il superiore. Viva tutti i Castori del mondo. Viva chi dice quel che pensa. Francesco Guccini insegna molto. “Ruffiani, mezzacalze”. Non ricordo la canzone. Il calcio, la società.

E i figli d’arte? Come la mettiamo con i figli d’arte? Non generalizziamo, io preferisco i contadini, quelli di origine contadina, come me.

Viva Ancelotti, allora, figlio di un contadino, anzi di un mezzadro. Non so che famiglia abbia Castori, so che ha moglie e figlia ed è nonno. So che è l’unico allenatore che mi abbia mai fatto gli auguri per sms. L’unico allenatore che mi abbia detto, per un quotidiano regionale, “Grazie per avermi chiamato, spero di non essere multato dall’Ascoli che mi ha esonerato. Credimi, quando si è fuori dal calcio a noi fa piacere parlare di calcio”.

Elio Gustinetti
Elio Gustinetti

Viva Castori. Che non chiede all’ufficio stampa, che all’ufficio entrate dichiara i 50mila euro, forse, della scorsa stagione.

Viva tutti i Castori del mondo.

Viva Castori quando diceva: “Statene certi, il Carpi si salva di sicuro”.

Viva il calcio, come il giornalismo, vecchio stampo. Nomi, cognomi, età, schede, viva le domande scomode. Io sto con Castori, adesso fonderò un gruppo facebook. Viva tutti i Castori del mondo.

Castori in estate per un quotidiano mi ha dichiarato: “Quell’allenatore non lo cito, non lo giudico, perchè è amico dei potenti”. Il mondo è pieno di Castori, di Castore e Polluce. Non so chi siano, ma suona bene. Lo so vagamente, ma mi andava di fare un dribbling, no? Un dribbling, uno, no? O non si può?

Viva Castori, Gustinetti, Foscarini e tutti quanti al mondo non avranno mai una chance in una grande squadra. Perchè non sono adatti. Timidi con la tendenza all’arroganza. Come dite? Manca Francesco Guidolin. Sì, scusate. Viva Guidolin. Ansioso, depresso. “Porta tristezza”, mi dice un suo collega. Ma dove? Io porto tristezza, depressione, ansia, sorrisi tirati. Come quelli di Castori, le battutine di Castori, che accenna un sorriso prima di pronunciarle.

Viva Castori che risponde al telefono, che magari affida la mail alla moglie. Abbasso il suo collega rampante, arrembante, rampicante come un edera che se gli chiedo di un grande nome nella grande squadra, in panchina, da debuttante, e sa benissimo chi sono mi dice “no, grazie”. E due minuti dopo risponde alle domande del corrispondente, sconosciuto, del sito internet di un mercatologo.

Viva il lavoro inutile, viva le antipr. Viva chi non ha strategie, chi costruisce e distrugge, chi si prende sul serio, sta serio, chi non ne ha per nessuno. O chi giudica gli altri per dimenticare se stesso. Da oggi, più che mai, tengo Castori, Gustinetti, Foscarini, Guidolin e Ventura. Domani vedrò Ventura, classe 48, Gigione. “Pensavo contassero i risultati, invece conto l’immagine e allora anch’io mi adeguo”. Ventura fa battutoni, risponde facendo la storia sua e del Toro, ogni volta riparte dalla B, io parto dal 1990. Castori non so quando parta. Anzi, Castori è stato calciatore.   Anch’io.

Francesco Guidolin

Francesco Guidolin

Un anno e mezzo alla Pieve Landi, al mio paese. Lo sponsor e proprietario era Stefano Landi, oggi ha in mano la Pallacanestro Reggiana. Peccato non avere conservato la maglia. Ero vicino di casa dello zio. Sino a 7 anni avevo la toilette esterna alla casa, papà parlava di casa infelice, sulla via Emilia fra Reggio e Parma. A 14 anni vado a giocare, “va un pooo’ in mez’ a chieter”. “Vai un po’ i mezzo agli altri”. Non saltavo un allenamento, terzino destro. Lento, ma di classe. Esemplare. Ho smesso presto, sono diventato primatista di lettura di quotidiani, di visione della tv, di telefonate e autocandidature. Anzi, di autoesclusioni, da un po’ di anni.

Un atleta della tastiera che racconta quel che vuole. E faccio tutta la cronaca che mi pare, anche se resto l’unico a farla in Italia. Perchè faccio il giornalismo che voglio, come Castori faceva il calcio che voleva. Tutti dietro, io poi non ho punte, ma i miei punti li ho fatti.

E ricordatevi. Francesco Guidolin è il miglior allenatore al mondo. Perlomeno il più sottovalutato. Non ha mai allenato i giornalisti, non ha mai fatto battute. Non so se sia eroso dall’insonnia, io sì.

E dai confronti. Date l’Inter, il Milan o la Juve a Castori. Dove sta scritto che farà peggio dei Pippi Inzaghi? O di Inzaghi Pippo? Baci e saluti. Per Castori, con Castori e in Castori. Cancellate la fine, via, non vorrei essere blasfemo. E’ un attimo.

A Reggio Emilia c’è un giornalista che faceva il conduttore televisivo brillante, è in carcere. Nessuno più lo conosce, tutti i giornalisti lo rinnegano. L’unico che si è esposto raccontando la sua storia e la mezza amicizia ero io. E mi pigliava in giro come fanno in tanti con me. Non con Castori. Per il grasso, la timidezza. Viva Castori. Il mondo può anche essere di chi ha l’etichetta sbagliata, di chi non si fa fare il nodo della cravatta. Della coscienza critica, di chi dice quel che pensa. O si può fare solo sui social network?

Fatemi capire. Perchè è vietato urlare il proprio pensiero sulla propria professione e invece esistono titoli urlati. Castori, Zagnoli e altri sono stati esonerati, ma non si piegano. Ricordate, noi siamo gli immortali. Castori, Gustinetti, Foscarini, Guidolin. E Seedorf? Siamo passati dall’allegria terapy con Balotelli alla causa con il ministro Treu. Noi castori ruvidi ma almeno evitiamo il tribunale. Non accettiamo gli esoneri ma poi ripartiamo. Castori ripartirà, Gustinetti non so dove alleni, Foscarini e Guidolin aspettano. Dategli la Roma o la Juve, il Milan o l’Inter. Dove sta scritto che fallirà?

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