(Ziz)zagando. La prima volta a Trigoria. Carpi, Gaudì lascia. De Rossi come Del Piero, chiuderà altrove la carriera. Volley, il ritorno di Giani a Modena. Nuoto, Filippo Magnini squalificato per quattro anni

Con Darius Johnson Odom

(v.zagn) 1) La mia prima volta a Trigoria, naturalmente Ranieri: “Dalla parte di De Rossi, considerata la bandiera avrei usato più tatto. Ai tifosi ho detto che decidono Pallotta e Baldini. Sono pochi i presidenti presenti, io ero stato quello che parlava più con Abramovich, Sarri non l’avrà mai visto. Tributiamo un grande applauso a De Rossi, nell’ultima sua all’Olimpico”.

2) La classifica del calcio italiano in base ai trofei. Nell’ordine, come fossero medaglie d’oro, argento e bronzo potremmo piazzare Champions league, scudetto, Europa league, Coppa delle coppe, Supercoppa europea, Coppa Italia, Supercoppa italiana. L’Atalanta ha solo la Coppa Italia del ’63.

3) Con la retrocessione in serie C, la Gaudì lascia il Carpi, vende, finisce un ciclo, con l’anno di serie A e uno di B. Quella salvezza che il Carpi avrebbe meritato, del resto se il Palermo da 3 anni aveva bilanci non in ordine, dopo che i rosanero si erano salvati all’ultima giornata, sul Carpi, avrebbero dovuto essere retrocessi e i biancorossi ripescati. A prescindere, il paese non ha la potenzialità per reggere una serie A, difficile che arrivi un altro big della moda a rilanciare. Sassuolo e Carpi in A, Modena in B, facevano del Modenese il regno del calcio, assieme a Genova, con Sampdoria, Genoa ed Entella.

4) Le ragioni di Allegri e della Juve. Allegri è a un solo scudetto dai 7 vinti da Trapattoni, in serie A, ha diritto a essere sul suo stesso piano, dal momento che come gioco siamo lì. La Juve ha diritto a giocare meglio, con Conte e con Lippi ha toccato vertici più convincenti. Il rendimento in Champions non è male, Conte aveva fallito ma con squadre inferiori. Lui è voluto andare via, Agnelli se l’è legata al dito. Dovrebbe provare con Guardiola, potrebbe provare con Ancelotti, che però è onestamente in ribasso. Anche Klopp meriterebbe.

5) L’ingratitudine verso i campioni: De Rossi come Del Piero, costretto a chiudere la carriera altrove.

6) Il ritorno di Zandvoort, dell’Olanda in F1 dopo 35 anni. Con un rugbyista sudafricano di Reggio ricordavo i gran premi dell’infanzia, Kyalami, Sud Africa, appunto, i paesi del passato, le piste mito: Brands Hatch, il Paul Ricard, Buenos Aires, Watkins Glen, Imola, New York e i circuiti cittadini, il Nurburgrin e via controllando. Voglia di un gp in Africa, ai Caraibi, a Est, non solo in Ungheria e Russia, nei paesi europei poveri. In Svezia, ad Anderstorp, in realtà paese ricco. Il turnover scientifico, coinvolgere più nazioni possibili, stessa cosa nella motogp.

7) Volley, il ritorno di Giani. Aveva già allenato Modena nel 2007-08, vincendo una Challenge cup, da giocatore era rimasto per 11 anni, le due finali europee con Slovenia e Germania sono storiche, da allenatore.

8) Atletica, la presentazione del Golden Gala, sarà il 6 giugno, ci sarà Filippo Tortu. La vivacità delle staffette azzurre, ai mondiali, nonostante il cambio sbagliato fra Manenti e proprio Tortu.

9) Nuoto, i 4 anni di squalifica per doping a Pippo Magnini, una macchia sulla carriera, soprattutto sull’immagine di spettacolo, di bello, per il futuro.

10) Rimini, fino a domenica i campionati Europei di breakdance, di hiphop e di boogie, il racconto di costume.

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