Basket. Che sia un grande Europeo, emozionante. Con Hackett, Cinciarini, Della Valle, Polonara, Melli e i ragazzi della Nba

Daniel Hackett
Daniel Hackett

di Vanni Zagnoli

Ci siamo, allora, mancano 3 giorni agli Europei. Dopo vacanze, non sto scrivendo di basket, neanche quasi propongo e allora non ho studiato tutta la sera. Ho visto le esclusioni: Peppe Poeta, l’amico Riccardo Cervi che ho sentito di persona e poi Pascolo, l’ala di Trento.

Un trentino in azzurro mi sarebbe piaciuto.

Il resto è un bel roster, ci siamo. Siamo da podio, credo. Due anni fa finì che l’Italia fu 6^ e mancò la qualificazione al mondiale, ora si spera di centrare l’olimpiade.

E’ dura, perchè il resto del mondo non sta a guardare, nel basket.

Resta dura.

Datome non è più in Nba, Belinelli è stato grande, un anno fa, Bargnani in azzurro non è mai stato davvero grande e Gallinari è finalmente recuperato appieno.

Mi aspetto tanto da tanti, tanto da tutti. Polonara è stato il miglior giocatore delle finali scudetto, poteva il premio anche se Reggio le ha perse. Della Valle è attesissimo e poi ci sono tutti gli altri.

Le difficoltà, per esempio, è con il quotatissimo Nicolò Melli. Va in Germania. una notte l’ho incontrato al forno a Reggio, come un giovane qualsiasi.

E’ un ottimo professionista, non ama tanto le interviste, la pressione mediatica. Doveva essere già in Nba e da tempo, a 24 anni deve compiere l’ultimo salto di qualità, a 13 era già in panchina con Frates, in serie A.

L’Europeo è in giro per l’Europa, in 5 paesi, una bella esperienza, indubbissimamente.

E’ lo spettacolo del basket, è il basket.

Da valorizzare assieme a tutto il resto dello sport. Perchè non si vive di solo calcio.

 

 

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