Basket. Io sto con Veremeenko. Un giornale gli dà 3. In una finale scudetto, con quanto ha fatto Reggio. Io sono stato messo in croce da colleghi, addetti ai lavori per niente, in confronto

di Vanni Zagnoli

Ho guardato un quotidiano in rassegna stampa su Sky, poi adesso. Non ci credevo. 3 a Veremeenko? Ho guardato la partita distrattamente, non dovevo scrivere, l’ho saputo solo un’ora prima della partita, ma dico. Tre? A cena un amico mi ripeteva che è un centro scarso, ok, va bene, però…

Ho visto 4,5 su Prima Pagina Reggio, 5 su Reggionline.

Ma 3? Ma 3 a uno che era infortunato, che non era in condizione di giocare, probabilmente. 3? Tre?

Io che sono stato messo in croce da un giocatore e dal suo procuratore per due domande normalissime, un anno fa?

Io che in 26 anni da freelance ho fatto arrabbiare, senza volerlo, centinaia di personaggi?

Tre l’ho dato a Hoegt, in Napoli-Lazio, quest’anno, ma era inevitabile. Tre nel basket? Tre a un finalista scudetto?

E nel calcio mi chiedono di fare domande più leggere, ovunque le domande non vanno bene, sono lunghe, i personaggi non hanno tempo da perdere?

I filmati danno fastidio, “qua non puoi stare”. Quello è un tuo giudizio?

Ho definito un giocatore il campione del mondo meno famoso e sono stato messo in croce da lui e dalla società?

Ah, ok, allora mi conservo la pagina del quotidiano e a ogni contestazione possibile dirò: “Ecco, guardate qua”.

Ah, ok, dimenticavo, quello è un grande quotidiano, quindi può scrivere quel che vuole, è temuto, io sono evitato. Io e non solo io.

Ah, per fortuna il Carlino e la Gazzetta di Reggio gli hanno dato 5.

Tuttosport, Piero Guerrini, non lo nomina. Barocci sul Corriere dello Sport gli dà 4, 4,5 a Lavrinovic.

Intendo, io da anni non ho occasione di dare i voti, nel basket. Magari, chessò, letteralmente sono anche quelli i voti. 3 o 4, però…

Ah, dimenticavo i whatsapp fastidiosi, con tanti… Tutto incide, no?

Alle 10 del mattino di Pasqua ho telefonato a un presidente di società per chiederle la mail. Quando ho detto il mio nome, ha messo giù.

Ho dato un 4,5 a Fontana, portiere della Reggiana, nel ’99, direi, e a distanza di anni mi ha insultato in pubblico.

Domande normalissime ad allenatori, sullo spettacolo, e mi hanno irriso pubblicamente o l’allenatore l’ha presa male.

Da oggi, non venitemi più a dire: “Dai, non infierire”. “Dai, stai calmo, fai il bravo”. “Dai, questo non si chiede, questo no, questo no. In questo caso no”.

Per non parlare del linciaggio pubblico subito 2 anni fa da un allenatore di basket per avergli virgolettato una frase che mi aveva detto al registratore?

Ah, dimenticavo. Sui temi caldi, che interessano a tutti, tipo appunto una pessima prestazione conviene sorvolare, non fare domande, non dare fastidio. Invece, sul giornale, si può scrivere tranquillamente quel che si vuole.

Sottolineo, visto che questo pezzo sarà strumentalizzato, contro di me. Massimo rispetto per quel giornale e per le sue firme, sono tutti colleghi molto più specialisti e che vorrei intervistare. Li stimo tutti molto. Però… Però… Se penso alla suscettibilità media di colleghi e personaggi?

Beh, dai, via. Da oggi può passare veramente tutto. Tutto.

Non parlatemi più di stonature. Non fatemi più i processi…

Non interrompetemi più le collaborazioni perchè vi siete risentiti…

E le interviste ai giornalisti non si fanno. E tu mandi i pezzi per mail. E intervisti le hostess… E stai dando fastidio a tutti…

E questo non si fa, e questo non lo puoi fare tu. E questo non va.

 

 

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2 comments

Beh dire a un giocatore che è “il meno famoso dei campioni mondiali” non è carino, a meno che tu non abbia un rapporto privilegiato con lui o non sia lui a dirlo per primo…

Caro Frezza, grazie, intanto. Fa parte del diritto di commento, delle opinioni. Chiunque, con rispetto, può esprimere giudizi, durante il giornalismo, questo è. Il peggiore, il migliore, di tutto. Con rispetto. Un 3 a mio avviso, in certi contesti, è irrispettoso.

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