Ciclismo, il Giro di Vincenzo Nibali, la rimonta epocale, il sorpasso su Marco Pantani. Ma era già il migliore degli italiani, non andava criticato

CYCLING-ITA-GIRO-TOUR

di Vanni Zagnoli, con Silvia Gilioli

Libertè, egalitè, nibalitè. Due anni fa si celebrava così quel siciliano in giallo (in copertina), dopo essere stato in rosa e nel rosso della Vuelta.

Vincenzo Nibali rivince il Giro d’Italia, aveva un ritardo di 4’45”, giovedì, sembrava perso, era quarto, rischiava il podio. Non andava comunque crocifisso, perchè resta il migliore degli italiani, efficace anche nelle classiche di un giorno.

Non immaginavo avrebbe vinto, che sarebbe stato ancora un piccolo Fausto Coppi.

Aggiorniamo il palmares, gli applausi, tutto.

Compie il sorpasso sul mito Marco Pantani, è il più grande italiano forse dai tempi di Felice Gimondi. Peccato abbia 32 anni, sia esploso tardi. Gli manca solo il mondiale, ma già sarebbe un bel premio una medaglia. Ah, l’Olimpiade, dimenticavamo.

Intanto, Vincenzo è orgoglio di Messina e di Sicilia, del sud e dell’Italia. Del mondo. Domani la celebrazione a Torino

 

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