Da Stadiotardini.it. Il ratto di Apolloni, il presidente del Lentigione Amadei: “Mi aspetto almeno una telefonata riparatrice da Scala”.

amadei romanohttp://www.stadiotardini.it/2015/07/il-ratto-di-apolloni-amadei-a-stadiotardini-it-almeno-mi-aspetto-una-telefonata-riparatrice-da-scala.html

(gmajo) – Romano Amadei è pronto a far la pace col Parma, anche se in realtà non ha mai litigato con i vicini: certo, c’è il ratto di Gigi Apolloni di mezzo, ma probabilmente tra galantuomini, quali sono sostanzialmente un po’ tutti i protagonisti di questa vicenda, il modo per ricucire i rapporti c’è, “anche se il risultato non cambia”, sospira al telefono con StadioTardini.it il presidente del Lentigione, “tre persone, una chiesa e un campanile, ma che merita rispetto”. In realtà chi si è fatto profeta del Calcio Biologico senza veleni, alias Nevio Scala, persona al di sopra di ogni sospetto, non aveva certo intenzione alcuna di mettere il bastone tra le ruote a un probabile prossimo avversario sottraendogli il mister, poiché non è nel suo stile e nella sua etica, men che meno dopo i messaggi di moralità diffusi urbi et orbi negli ultimi tre giorni, cioè da quando siede sul seggio principale del Parma Calcio 1913: è chiaro, tuttavia, che quando ha chiesto la disponibilità di Gigi Apolloni a sedersi sulla panchina del Parma del Nuovo Inizio ha provocato nell’ex allievo una di quelle classiche crisi interiori di quando si ritrova sul proprio cammino la ex mai dimenticata e sempre amata: peccato, però, che si fosse già promessa a un altro promettente: “Diciamo che sapevo benissimo che la situazione fosse a rischio – immagino che abbia allargato le mani Amadei – ma avrei sperato che chi vuole migliorare il calcio almeno pensasse prima a chiamarci anche se so bene che il risultato non sarebbe cambiato, visto che sono bene quanto Gigi sia innamorato del Parma e come lì sia stimato per i suoi trascorsi e perché è una bandiera. E noi avremmo capito…”. La sensazione di chi scrive è che magari Nevio Scala non fosse propriamente a conoscenza che tra Apolloni e il Lentigione ci potesse essere un qualcosa di più di un accordo, quando lo ha tentato facendolo vacillare. Lo stesso Gigi, che è una persona di profondo rigore morale avrà avuto la sua bella crisi di coscienza nel venir meno alla parola data, come ha ammesso ai microfoni di gazzetta.it: “Avevo un accordo sulla parola con il Lentigione di Romano Amadei, il presidente che avevo avuto al Modena e al quale sono legatissimo. Era anche arrivato Doriano Tosi come direttore sportivo e il progetto da neo promossa in Serie D era molto ambizioso. Ma non ho saputo resistere alla possibilità di tornare al Parma. E’ stata una decisione dettata solo dal cuore. Il Parma Calcio 1913 potrebbe non iscriversi al campionato o magari la società potrebbe venire rilevata da un’altra cordata. Però per correttezza ho preferito avvisare Amadei dell’eventualità: è rimasto un po’ amareggiato e io stesso non ho fatto una bellissima figura, però mi ha capito. Al cuore non si comanda…”.

“Presto questa vicenda sarà dimenticata – aggiunge Amadei al telefono con StadioTardini.it – e chi ha dato dato ha dato e chi ha avuto avuto avuto. Però adesso sono ancora amareggiato, ma è una amarezza che non arriva al risentimento”. Proviamo a fare da pacieri: accetterebbe una telefonata riparatrice da Scala: “Mi farebbe piacere, anche se rimane il fatto che noi questa situazione l’abbiamo subita, perché il rapporto con Apolloni era chiaro, avvenuto e pubblicato. Il giudizio di fondo non cambierebbe e non cambierebbe lo stesso delle cose, ma se mi vuole chiamare lo sento volentieri, anche se avrei preferito mi chiamasse prima”. A chiamare Amadei era stato invece Apolloni: “Lui – conclude il presidente del Lentigione – mi ha chiamato la sera stessa dopo la conferenza dicendo che voleva incontrarmi perché doveva parlarmi. Io ho insistito per sapere cosa mi volesse dire, perché avevo già capito…”. Gabriele Majo

 

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