Il Gazzettino, volley. L’Italia alla final six del World League insegue l’8° podio con Berruto. Perplessità sul russo Antonov titolare in banda.

Oleg Antonov
Oleg Antonov, russo di origine, è campione d’Italia con Trento

La versione integrale del pezzo per Il Gazzettino del nordest.

Di Vanni Zagnoli

Da 26 anni, ovvero dal successo agli Europei di Svezia ’89, con Velasco in panchina, la nazionale italiana di volley è quasi sempre partita per un posto sul podio, in qualsiasi manifestazione, da allora è scesa raramente sotto il 5° posto: ai mondiali, 13^ un anno fa; agli Europei, 6^ nel 2007 e 10^ due anni dopo. Unica eccezione la World league, con 8 edizioni di fila dalla 6^ posizione in giù.

Con Berruto ct, gli azzurri avevano inanellato il bronzo olimpico, due argenti continentali e due bronzi in Wl; inoltre, la 3^ e la 4^ posizione in coppa del mondo e il 3° posto in Grand Champions cup. E’ bastato però il flop del campionato del mondo in Polonia per azzerare le certezze: “Per due volte avevo pensato a dimettermi”, spiega il coach antropologo.

Nel gruppo c’è tensione, confermata dal rimpatrio di Travica, Zaytsev, Sabbi e Randazzo.

Stasera cominciano le Final six in Brasile, alle 21 la gara con la Serbia (Raisport1), domani Polonia-Italia e venerdì Polonia-Serbia.

Le prime due vanno in semifinale, gli azzurri partono da sfavoriti perchè non convince lo schiacciatore Antonov, all’esordio da titolare in una grande manifestazione, e perchè le uniche alternative rodate sono in palleggio (Saitta), al centro (Mengozzi) e in difesa (Giovi). Nell’altro girone Brasile e Usa sono più forti della Francia. Sabato le semifinali, sempre a Rio de Jainero, domenica le finali.

 

 

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