Dario Morello abita a Coviolo, come noi. Presto ci presenteremo insieme, qua vicino. Orgogliosi di abitare qua. E ogni tanto andiamo a Sportitalia.

Dario Morello in versione allenatore
Dario Morello in versione allenatore

 

“Giovane, giovane, giovane, Morello”.

Dario Morello. Dario Morello è stato all’Inter, era un beniamino della curva e neanche si capiva perchè. Veloce, potente, arrivò a Reggio nel ’90, a 22 anni. C’era Pippo Marchioro, io mi affacciavo al Carlino e Dario segnava e trottava, con Penna Bianca Ravanelli, il bomber dai capelli metallizzati.

La Gazzetta dello sport chiese un servizio a Ezio Fanticini, nel suo ufficio passava spesso Vasco Tagliavini, ex stopper dell’Inter, assieme agli inviati, Carlo Laudisa, oggi re del mercato.

Dalla redazione, anni dopo, direi nel ’93, aggiunsero giovane a Morello. Mah, ne aveva 25, non giovanissimo, per il calcio.

Reggiana in A, ’93-’94, Tuttosport mi chiede un’intervista a lui, ci vediamo nel quartiere Gardenia, al bar. Io sono timidissimo, ho 22 anni, Dario mi offre una coca cola, non parla tanto.

Dario si salva, poi va via, ritorna in serie B, retrocede.

Dario si trasferisce a Coviolo, ci siamo anche noi, dal ’97. Al Migliolungo, noi, in via Reni, lui. Più avanti, oltre Coviolo, noi verso la Canalina.

Dario è un gentiluomo, non alza la voce, è un signore.

Morello ha un figlio, Simone, nel calcio.

Dario si allenava, dava tutto, a me non faceva impazzire, dico la verità, preferivo Padovano e persino Ekstroem.

L’anno scorso ho visto Dario con la moglie, in lavanderia. Poi alla festa dell’unità, un giorno lo intervisterò davanti a un pubblico, in mezzo alla sua gente, agli ex compagni, con il figlio.

Dario lavra nel calcio, è un grande personaggio. E’ andato a Sportitalia, è un lusso per Reggio. Confinarlo alla Pratina, poi, verso Cavriago.

Misteri sportivi, gloria a Dario.

Anche Silvia lo saluta e lo ricorda con piacere.

 

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