énordest.it. B come Buffon che ricomincia dalla serie B

MAPEI STADIUM, REGGIO EMILIA, ITALY – 2021/05/19: Gianluigi Buffon of Juventus Fc celebrates at the end of the Timvision Italian Cup final match between Atalanta Bergamasca Calcio and Juventus Fc . Juventus Fc wins 2-1 over Atalanta Bergamasca Calcio. (Photo by Marco Canoniero/LightRocket via Getty Images)

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di Vanni Zagnoli

B come Buffon e B come serie B. C’eravamo anche noi, allo stadio Tardini, al ritorno di Gianluigi Buffon, a Parma. E dalla curva Matteo Bagnaresi abbiamo ascoltato le sue parole, accorate, ai tifosi, e anche poi intervistato il procuratore storico, Silvano Martina, 68 anni, ex portiere del Genoa, che lo segue dall’inizio della carriera: “Per il Parma – conferma -, ha detto no a una offerta superiore per due volte e mezza”.

Buffon si racconta. Dalla A alla B

“Mi è venuta questa idea di poter tornare, avevo offerte carine, il doversi spendere per una causa mi stimola, dev’essere però una causa a cui sono molto legato. Devo avere un rapporto viscerale, escluso a Parigi ho sempre avuto rapporti duraturi e di grande stima, in carriera. Mi si sono prospettate due opportunità anche per vincere la Champions, ma non da protagonista e allora non mi andava più, nonostante i due anni vissuti part time con la Juve, in virtù di un legame forte, per questo ho rifiutato le proposte. C’è la progettualità e la serietà del Parma, per ricostruire qualcosa di importante, è la quarta squadra d’Italia per trofei europei, la 16esima in Europa”.

Buffon spera addirittura nel mondiale in Qatar 2022

“Il mondiale è un sogno, a cui non penso sovente. Il ct ha un gruppo, con scelte da portare avanti, non va disturbato: è la sfida che lancio a me stesso. L’obiettivo dev’essere il massimo, a giugno 2023 arriverò comunque in ottimo stato”.

E poi la Nazionale di Roberto Mancini

“Supera ogni aspettativa, ridà entusiasmo e dignità al popolo calcistico, grandissimo merito è del ct Mancini. E’ sbagliato addossare troppe responsabilità ai ragazzi, ci stanno rientusiasmando. Gigio Donnarumma andrà in una città meravigliosa, Parigi, e in una squadra fortissima, il Psg, in tempi brevi può vincere la coppa più importante”.

E la Juve? Ora è in serie B

“E’ stata la mia consacrazione calcistica, insegna una cultura del lavoro che negli anni ho fatto mia. Sarò sempre riconoscente, è qualcosa di incommensurabile”.

Qualche passaggio saliente dalla conferenza stampa

“E’ cambiato l’uomo Gigi, rispetto all’arrivederci a Parma, inevitabilmente quando passi dai 23 a 43 anni c’è una fase di maturazione. Sono riuscito a dominare il mio aspetto guascone e irriverente, lo tengo per autoalimentarmi. Ho bisogno di quel ragazzo, di quei sogni. Nel 2006 scelsi la Juve non in serie B, ma scelsi la Juve. Nel 2021 scelgo il Parma, non la B. Il 2006-07 fu un anno divertente, ma anche per molti ragazzi che lo hanno condiviso: Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Chiellini, Marchisio, ci siamo riappropriati di una dimensione calcistica che ti ha avvicinato al calcio. Noi in quella stagione eravamo talmente forti che potevamo fare i globetrotters, ricordo anche che nelle prime dieci giornate il calarsi in una mentalità diversa ci risultò difficile: pareggiammo qualche partita, questo mi fa alzare le antenne sin da adesso, ci vorranno molta umiltà e determinazione”.

Infine, l’essere chioccia in B

“Negli ultimi 6-7 anni mi è sempre stata chiesta la doppia funzione, anche di far crescere la squadra. I compagni mi hanno sempre apprezzato, amo scherzare ma so anche essere serio, comunque non sono il Pasdaran”.

Insomma il vigile, in spogliatoio. Anche in serie B

E’ un raro caso di calciatore più vecchio del proprio allenatore, 1978 contro il 1980 di Enzo Maresca, al debutto nel calcio italiano. Il tecnico è una scommessa, da noi, anche se in Inghilterra ha vinto la Premier2, con il Manchester City bis, Buffon sarà naturalmente il capitano.

Bentornato.

Da “énordest.it”

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