Enordest.it. E se facessero gli allenatori a vita?

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Vanni Zagnoli 

Quando il personaggio alle volte travalica il risultato sportivo. Andrea Soncin recupera le giocatrici accantonate da Milena Bertolini e batte le campionesse del mondo, la Spagna. Milena era il calcio femminile, ha cambiato la storia del movimento, era un lusso anche per la nazionale femminile, come Berruto per il volley, da ct. 

Eppure, come con Berruto, chi arriva dopo fa meglio, almeno all’inizio, non sappiamo per quanto: un Andrea Soncin qualsiasi, a suo tempo un Blengini. 

Tante volte finisce che personaggi diventino tali per le belle parole e siamo orientati a essere più indulgenti perchè parlano bene, appunto. E Milena è un’icona della sinistra, di Reggio Emilia, della provincia. 

Peraltro Giancarlo Padovan a Sky sosteneva che dovesse essere licenziata dopo l’uscita all’Europeo, personalmente credo meritasse di restare anche dopo il Mondiale, a vita, parlo seriamente, certo il ciclo era finito. Ma il francese Arsene Wenger all’Arsenal per 22 anni? Alex Ferguson e i 27 al Manchester United? Gasperini ora 8 all’Atalanta. Ecco, sarebbe bello se Gasp finisse a Bergamo, ha 65 anni, dai 57 è all’Atalanta, sarebbe bello se imitasse Ferguson, il problema è che dovrebbe allenare sino a 86 anni, impossibile, ovviamente, ma anche soltanto raggiungere le 22 stagioni di Wenger, dunque dovrebbe resistere sino agil 81 anni, amen.

Sarebbe bello rivedere in panchina Milena, come Davide Mazzanti, dopo il giusto stacco, un ct fra l’altro è meno logoro di chi allena tutti i giorni, è strano che non vengano subito chiamati da grandi club. All’estero, magari, una grande nazionale. Non come Blengini che per 5 anni guiderà la Bulgaria, che comunque non è da podio, neanche in Europa e neanche il presidente Ganev prevede il doppio incarico.

A proposito, conoscete il mio pensiero, sui più grandi. Mettiamolo anche nel calcio, Ancelotti Real Madrid e Brasile, Mourinho Roma e Portogallo, almeno si potrebbero mettere negli staff, come direttori tecnici, ecco.

Ancora, pensate la differenza fra Velasco, alle olimpiadi a 72 anni e poi ai mondiali, sempre con le donne, a 73, rispetto a Marcello Lippi, che ha chiuso con la panchina a 71 anni, dopo la Cina, e comunque con il grande calcio aveva di fatto chiuso a 62 anni, dopo Sudafrica 2010.

Roberto Mancini è andato in Arabia Saudita, come tanti, Marcello in Cina, come molti meno, ma nessuno si è particolarmente indignato.

Sarebbe persino affascinante vedere un allenatore su due panchine contemporaneamente, come Gianni di Marzio a inizio carriera, in serie D, mi pare, un unicum, primi anni ’70.

Sarebbe stato affascinante Mancini con l’Italia e anche con l’Arabia Saudita, là poteva essere nello staff, lasciare Fausto Salsano ct, per esempio, e lui direttore tecnico, consulente.

Il doppio incarico è previsto in tanti sport, stranamente non nel calcio e stranamente non per Velasco, al femminile.

Infine, aspetto sempre di vedere un allenatore che cambi sport, ma come allenatore, e sono serissimo. Velasco, Peterson, ma potrei dire Berruto e Blengini al Torino credete avrebbero fatto tanto peggio di colleghi? Sì, certo, mi raccontava per Libero e La Nuova Sardegna, anni fa, Montali, che mancano proprio le conoscenze tecniche, ma io sono convinto che una serie C1 l’avrebbero retta con disinvoltura, quei grandi nomi, come categoria.

Alessandro Campagna alla Juventus, ad esempio. Di sicuro è più facile, secondo me, allenare la Juve per un mago della pallanuoto che allenare la pallanuoto per un tattico del calcio, come Lippi, appunto.

Per non parlare dei maschii con le femmine e viceversa. Carolina Morace alla Viterbese, in serie C1, resta l’unico esempio, Milena Bertolini resto certo che valga una buona serie B, mica è inferiore, per esempio, ad Alessandro Nesta che guida la ricca Reggiana.

Anzi, mi aspetto di vedere fra i maschi chi si è fatto un nome con le donne, Piovani, Ganz. Maschi, donne, ritorno fra i maschi.

Amo i longevi, mica chi smette presto per fare la commentatrice, come Carolina Morace, che senso ha?

Charlie Recalcati è il principe di longevità, in panchina alle olimpiadi a 79 anni, anche se da ultimo, un debito di riconoscenza, a occhio.

Con quel metro, a decine potrebbero fare parte di staff molto meno prestigiosi, con un ruolo gregariale. Giuseppe Papadopulo, per esempio, insegnerebbe l’arte della difesa, del risultato a tutti i costi a un De Zerbi qualsiasi.

Il migliore resta Berruto, che ho appena intervistato: “Volley, tiro con l’arco da direttore tecnico, amministratore delegato della scuola Holden, a Torino, di linguaggio, parlamentare”.

Premierato anche nel calcio, perchè non la Meloni ct? O Velasco premier? Strano che non sia mai sceso in politica, con quel suo essere pasionario di sinistra. E’ pure strano che la politica non corteggi tanto gli ex ct, solo magari gli ex campioni con Gianni Rivera. Che vuole allenare a 80 anni. Una serie D, una Eccellenza gliela darei. E parlo seriamente.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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