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Vanni Zagnoli
Trent’anni fa, il 1° maggio 1994, moriva Ayrton Senna uno dei più grandi piloti di ogni tempo, un’icona della Formula Uno e dell’automobilismo. Aveva 34 anni. Un pilota attentissimo a ogni particolare, controllava personalmente ogni fase del motore e ogni ricambio, studiava le riparazioni e le migliorie. Era capace di vincere su ogni tipo di pista e con ogni condizione meteorologica: sull’asciutto o sul bagnato. Con la McLaren e poi con la Williams aveva vinto i titoli mondiali del 1988, del 1990 e del 1991. Ha detenuto il record delle pole position (65) caduto solo nel 2006; suo il record delle vittorie sul circuito di Monte Carlo.
Chi era Senna
Brasiliano di Rio, nato in una famiglia agiata, Senna sentì prestissimo la passione per la guida e si mise in luce come uno dei giovani piloti più promettenti a livello mondiale. Non fu difficile col suo talento approdare alle grandi case, come la McLaren dove è passato alla storia dell’automobilismo il suo dualismo con Alan Prost. Fino all’arrivo alla Williams.
L’incidente
Uscì di pista ad altissima velocità sulla pista di Imola alla curva del Tamburello, si correva il settimo giro del Gran Premio di San Marino. Erano le 14.17 del primo maggio 1994. A tradirlo il cedimento del piantone dello sterzo che era stato modificato di recente. L’auto fece un volo terrificante, un ostacolo in cemento aumentò la velocità del mezzo e la forza d’urto, disgraziatamente un puntone si conficcò nella visiera sfondandola e trapassando la regione frontale del campione. La lesione fu fatale, inutili i soccorsi e l’agonia di quattro giorni dopo il ricovero.
Senna entrò direttamente nel mito
Trent’anni dopo il suo ricordo è vivissimo. Lo ricordiamo attraverso opere teatrali e i libri dedicati alla sua figura. Uno dei più bei libri su Senna è stato scritto da uno straordinario giornalista veneto venuto a mancare qualche anno fa, Beppe Donazzan, firma del Gazzettino e di giornali specializzati sull’automobilismo. Donazzan a Imola quel giorno c’era, il suo libro uscito dieci anni fa (edizioni Ultrasport) è intitolato “Immortale”. Donazzan racconta lo schianto, il dolore della gente, le polemiche anche feroci sull’incidente e sulle cause, il processo e l’entrata del grande pilota nella leggenda.
Il ricordo in teatro
Ayrton Senna 30 anni dopo la morte. A Imola Stefano Fresi dal libro “Perdere Senna”, di Giorgio J. Squarcia.
Il racconto del libro di Franco Nugnes, direttore di Autosprint dell’epoca, e in coda la testimonianza del medico soccorritore: “Oggi le vetture da F1 sono molto più sicure. Ayrton fu particolarmente sfortunato”.
Il libro di Franco Nugnes: “Le fotografie nel garage dov’era custodita l’automobile, per avvicinare la verità”
Giacobazzi proprietario della penultima F1 di Ayrton Senna, la Williams che utilizzò sino a un mese prima della morte.
La storia di Antonio Ghini.
La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”