Enordest.it. Tra tifosi senza tamburi e allenatori che saltano

TURIN, ITALY – OCTOBER 07: Arkadiusz Krystian Milik of Juventus scores his team’s second goal during the Serie A TIM match between Juventus and Torino FC at Allianz Stadium on October 07, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Filippo Alfero – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

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Vanni Zagnoli

Calcio e pallacanestro, pallavolo e atletica nel nostro zizzagare settimanale.

Rigiochiamo il derby di Torino, a modo nostro.

Ha vinto la 2-0 e di sicuro ha mortificato il torinismo di Gian Paolo Ormezzano, 88 anni, già di direttore di Tuttosport e firma de La Stampa. 

Sono stato a casa sua per un’ora e mezza, a raccontare la sua vita: “L’amicizia con Boniperti, eravamo vicini di casa, con Platini. Ma sono di fede granata e la condivido con Gianni Minà, scomparso l’anno scorso, con Simona Ventura. La prima pagina a cui tengo di più riguarda l’ultimo scudetto granata”.

Sono stati 100 anni della famiglia Agnelli nella Juventus. 

Un brano della mia visita al museo bianconero.

Da metà, circa, di questo video, i cori dei tifosi della juve, il racconto della tifoseria ultrà: “Da 4 anni ci impediscono i tamburi allo stadium”

https://www.youtube.com/watch?v=VAaDCZCin0g.

La Lazio continua a risolvere le partite negli ultimi minuti. Con l’Atalanta realizza Vecino a 7’ dalla fine, dopo Provedel e Pedro allo scadere.

L’1-3 subito dal Napoli con la Fiorentina evidenzia come Vincenzo Italiano offrisse effettivamente maggiori garanzie di Rudi Garcia, anche se vanta una sola stagione in Europa. De Laurentiis non è riuscito a convincere Antonio Conte, per ora.

Giacomo Bonaventura incide talmente che potrebbe andare all’Europeo a 35 anni, con speranze anche di entrare, considerate le 5 sostituzioni. Disputò 4 gare di qualificazione al mondiale del 2018. Al Milan due infortuni gravi l’hanno penalizzato, sennò magari non sarebbe mai uscito dal gruppo azzurro. Che differenza con Montolivo, che si è spento presto sul finale di carriera, per la verità osteggiato ingiustamente da Gattuso.

I falli di mano puniti con il rigore continuano a essere troppi, in Italia e in Europa, questo dice l’avvio di stagione. Il gol di Pulisic in Genoa-Milan generalmente viene annullato, in genere sul tocco di mano nel dubbio il gol non è convalidato, stavolta sì e l’arbitro Piccinini sbaglia.

Paulo Sousa è di nuovo in difficoltà, al secondo anno. Nel primo alla Fiorentina fece molto bene, il secondo girò con l’eliminazione al Franchi contro il Borussia Moenchengladbach, in Europa league, e non venne confermato. Alla Salernitana è subentrato bene a Davide Nicola, che peraltro non meritava l’esonero, adesso è penultimo e il presidente Iervolino con il 3-0 subito a Monza non ha resistito alla tentazione di cambiarlo. Con Filippo Inzaghi, uno fra i tanti ex campioni favorito dal cognome che porta, nella carriera di allenatore. E’ bello che sia affezionato al sud, dopo Benevento (promozione da record e retrocessione, dopo un girone d’andata da metà classifica) e la Reggina, ai playoff ma poi non iscritta alla serie B.

Il Frosinone è la sorpresa, alla seconda sosta di campionato, ha gli stessi punti del Lecce, con il 2-1 al Verona, ma è cambiato tanto rispetto alla promozione e nelle altre due serie A aveva iniziato con grandi difficoltà. I pugliesi vengono da una salvezza larga e dallo scudetto primavera, con giovani lanciati anche in prima squadra.

Siamo stati a Reggiana-Bari, finita 1-1, il pari è di Valerio di Cesare, 40 anni, difensore centrale. Baruffa all’entrata in curva del Bari per una carrozzina, gli amici volevano a tutti i costi che restasse in curva e non andasse nel settore adibiti agli invalidi. Parole grosse, poi hanno dovuto accettare la decisione di steward e polizia. Mostriamo i controlli, all’ingresso della tifoseria ospite.

C’è la sosta, anche in serie B, e allora i presidenti ne approfittano per esonerare, la gratitudine non esiste.

Il Bari è indebolito rispetto alla scorsa stagione, ha ceduto il cannoniere Cheddira al Frosinone, il portiere Caprile all’Empoli, era stato il migliore dell’ultima stagione, e mentre Folorunsho è in serie A, al Verona, sempre via Napoli. 

Michele Mignani viene sostituito nonostante la promozione trionfale in serie B, il cammino dello scorso campionato a lungo fra le prime 2, la finale playoff persa allo scadere per il gol di Pavoletti, del Cagliari, nonostante si giocasse al San Nicola.

Sabato, a Reggio Emilia, avevamo chiesto a Mignani cosa fosse cambiato. “La squadra – risponde -, da dove arrivavi. Sono situazioni fondamentali, nella testa della gente, venivamo da un campionato vinto, con l’entusiasmo che ne consegue, invece quest’anno arriviamo da una delusione cocente. Siamo abituati a convivere con le aspettative, però poi vanno snocciolate, messe sul tavolo in base alla stagione nuova”.

Prendeva la parola Armando Cocconcelli, firma della vecchia Unità, da Reggio Emilia, a sottolineare proprio le tre cessioni pesanti.

“Io devo allenare la squadra che ho. Erano tre giocatori che con noi non potevano rimanere”.

Il Bari ha 10 punti in 9 gare, di cui una sola vinta. “Eppure alla fine c’è stato l’applauso. Bari ha un amore smisurato per la squadra”.

Arriva Pasquale Marino, che fa giocare benissimo le squadre ma nell’ultimo decennio, sempre in serie B, ha raccolto sempre meno.

Meritava la promozione a Vicenza, la stagione successiva però venne esonerato. Diede spettacolo al Frosinone ma venne eliminato dal Carpi di Castori, in semifinale, nonostante fosse in 11 contro 9 e allo stadio Stirpe. Esonero a Brescia, stagione eccellente a Spezia, discreta a Empoli e poi alla Spal, nonostante l’esonero. Male a Crotone ma meritava più tempo. Era fermo da quasi due stagioni.

Incredibile l’esonero di Luciano Foschi al Lecco. Ha un punto in 6 gare, la rosa è stata attrezzata in ritardo, per i dubbi sull’iscrizione alla serie B. Se il Lecco è tornato in B dopo mezzo secolo è principalmente grazie all’allenatore reggiano. Non sorprende l’emotività della decisione del patron Paolo di Nunno, il più sanguigno fra serie A e B.

Eccellente, peraltro, al scelta di Marco Zaffaroni, ex difensore anche del Torino, classe 1969, molto più di un prestanome per Salvatore Bocchetti che non aveva il patentino, al Verona. E anzi meritava la riconferma in serie A. 

Vinse la serie D al Monza, fece bene anche in C, anche all’Albinoleffe, al Cosenza in serie B subentrò con profitto. E’ l’uomo giusto per salvare i blucelesti, ma licenziare Foschi con 3 partite da recuperare è un sacrilegio. Alla Feralpi Salò, per esempio, Stefano Vecchi non è mai stato in discussione, nonostante la partenza infelice.

E’ la serie B delle calabresi, con il colpo del Catanzaro a Bolzano con Iammello e il gran Cosenza, con doppietta di Forte, uno che stranamente non ha mai giocato in serie A. E il Palermo insiste, passa anche a Modena.

La scelta unica del belga Eden Hazard. Si ritira a 32 anni, come Michel Platini. Nel quadriennio al Real Madrid, peraltro, aveva giocato poco, nella Liga al massimo 18 presenze, poche gare anche in Champions. Al Chelsea era stato straordinario, con l’abilità nei dribbling. In nazionale è arrivato sul podio al mondiale del 2018 ma il potenziale dei gialloneri non si è sprigionato appieno.

Il primato di maratona di nuovo migliorato, Kelvin Kiptum al maschile, Kenya, dopo l’etiope Tigist Assefa. Siamo vicini ad abbattere il muro delle due ore, mancano 35”. Per esempio il personale di Stefano Baldini era di 2 ore 7’ 22”. Incidono le scarpe e la preparazione, l’alimentazione e i percorsi.

Basket. Il videoracconto con Alessandro Gentile: “La depressione, con il covid. La controllo pensando alle cose belle, a mio figlio, ma non è mai sconfitta. Essere in una squadra aiuta, assieme all’attività fisica. Tifo la nazionale, non ci spero più. Il no all’Nba? Per me adesso è l’Nba è alla playstation. Da casertano, Scafati è quasi casa, 30-40 chilometri”.

E’ nel finale di questo video

https://www.youtube.com/live/6E7yy9GYMRQ.

La neoplasia a un testicolo dell’azzurro Achille Polonara, è stato operato martedì. Benedetto il controllo antidoping subito con la supercoppa, vinta da Bologna, lì sono usciti valori sballati che hanno permesso di evidenziare presto il tumore.

Il precedente di Francesco Acerbi, quando era al Sassuolo: si fermò per due volte, si temette anche per la vita ma poi guarì completamente, al punto da essere protagonista anche in Europa con la Lazio e con l’Inter.

La solita, grande fatica delle nazionali a qualificarsi per le olimpiadi. Se rientrano fra le 12 ammesse, automaticamente possono valere la semifinale.

Per ora sono passate, mi pare, solo le due squadre di ginnastica. E certo hanno grandi chances le squadre della scherma.

Volley. Germania e Brasile si qualificano per l’olimpiade, l’Italia perde 3-2, è rimandata alla Nations league. Sono passate anche Canada, Polonia, Stati Uniti e Giappone, un posto andrà all’Egitto, miglior africana, ne restano 4 e gli azzurri in base al ranking non dovrebbero avere problemi, esattamente come le donne, anzi hanno perso una partita in più.

Incidono le assenze dei centrali Anzani, reduce dall’ablazione al cuore, e di Russo, infortunato nei quarti degli Europei. I giovani sono bravi, ma nei set più combattuti tornano i problemi in ricezione e nella chiusura dei contrattacchi punto. Bovolenta mostra qualità, Zaytsev come riserva di Romanò avrebbe potuto dare di più. Incide la stanchezza per atleti che non si fermano mai e fra due settimane cominceranno il campionato. De Giorgi agli Europei e ai mondiali portò l’Italia oltre i propri limiti, senza due dei centrali che si alternavano con Galassi è vulnerabile. La Germania aveva rischiato di battere l’Italia già agli Europei, Cuba al mondiale, il Brasile sotto 1-2 si è risollevato con decisione, con Lucarelli e Bruninho.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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