Enordest.it.Viva le donne, lo sport è loro

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https://www.enordest.it/2023/07/30/viva-le-donne-lo-sport-e-loro/

Vanni Zagnoli

Atletica e i mondiali di calcio femminile e degli sport acquatici, nella nostra settimana un po’ meno a zizzag del solito.

Nell’atletica leggera, a Londra, domenica c’è stato il record italiano di Nadia Battocletti sui 5mila, la trentina fa 14’41”30, supera di 3” Roberta Brunet, che fu bronzo mondiale e argento olimpico ad Atlanta ’96, quando stabilì il suo primato. 

Qui ero a Modena e nella seconda parte raccontavamo la sua storia, gli studi in ingegneria e architettura, all’università.

Soprattutto, la mamma rivelava le emozioni, partendo dalla sua origine marocchina. https://www.youtube.com/watch?v=-EUgcmFm6gg

Volley. Arianna Bovolenta campionessa d’Europa under 17, una settimana dopo il titolo di vicecampione del mondo del fratello Alessandro, a livello di under 21. Sono due dei 5 figli di Vigor, rodigino di Porto Viro, scomparso nel 2012 per arresto cardiaco.

L’Italia ha debuttato lunedì, ai mondiali di calcio femminile, in Australia e Nuova Zelanda.

“Si può fare la differenza anche in 10 minuti”, diceva Cristiana Girelli, alla vigilia. E’ la stella dell’Italia, la nostra giocatrice più vincente e anche più pericolosa all’ultimo Europeo, ha deciso lei la partita con l’Argentina. Girelli ha 33 anni e potrebbe essere mamma di Giulia Dragoni, 16enne che ha sostituito e che gioca nel Barcellona. Cristiana è stata innescata da Lisa Boattin, 26 anni di Portogruaro, Venezia, esterna che incide quanto una attaccante, entrambe sono le anime della Juventus a cui quest’anno è sfuggito lo scudetto

Pallanuoto. L’incredibile impresa dell’Italia femminile, contro gli Usa, vincitori di tre olimpiadi e 4 mondiali di fila. Contro le azzurre tre rigori, tre espulsioni definitive e 16 temporanee, appena tre delle quali sfruttate dalle americane. Solo 7 le esclusioni temporanee per le statunitensi, eppure è stato 8-7, grazie alle parate di Caterina Banchelli, compreso un gol che non era gol, confermato dal Var, e un rigore sventato. Le tre reti di Sofia Giustini, le 2 di Bianconi, la sua leadership difensiva. E’ stato il primo, vero squillo da quando Carlo Silipo è ct, con la qualificazione in semifinale. E’ stata probabilmente la più grande impresa nella storia di tutta la pallanuoto femminile azzurra, superiore al titolo olimpico del 2004, come coefficiente di difficoltà.

Peccato che mercoledì e azzurre si siano fermate contro una vecchia bestia nera, come si diceva una volta. L’Olanda era già stata fatale almeno tre volte, in questo millennio, anche nella semifinale mondiale del 2015, allora ai rigori, con i due errori di Emmolo, durante la partita e poi nei tiri successivi. Stavolta le azzurre ai mondiali inseguono sempre e non riescono a pareggiare alla fine e a raggiungere appunto la sequenza dei penalty.

Nella pallanuoto maschile, l’Italia esce ai rigori, con la Serbia, per 14-15, era favorita, nei quarti. Non si disputano più i tempi supplementari, è vero che spesso non sbloccavano l’equilibrio (11 pari era finito il match), così si perde una parte di pathos e anche di valore al verdetto del campo. E’ un peccato che non si disputino più, immaginiamo come sarebbero il calcio e il basket senza overtime. 

Escluso l’avvio, gli azzurri erano sempre stati avanti di un gol, per farsi raggiungere ogni volta. E’ mancato qualcosa in difesa, al centro dell’area, la distrazione sull’ultima parità è di Bruni.

Nuoto, cadono record mondiali, è come tornare all’èra dei costumoni. L’ultimo atto dei costumi interi furono i 43 primati mondiali nel 2009, a Roma, anche il crono di Federica Pellegrini sembrava imbattibile e invece è caduto. I miglioramenti in acqua vanno oltre lo stop alla tecnologia, in questo caso nei tessuti.

Il bilancio delle medaglie per l’Italia.

Un oro, di Thomas Ceccon, vicentino, nei 50 metri farfalla.

Quattro argenti. La staffetta 4×100 stile libero, con Alessandro Miressi, Manuel Frigo, Lorenzo Zazzeri e Ceccon. Nicolò Martinenghi su 100 rana. Simona Quadarella sui 1500 stile libero, dietro l’americana Katie Ledecky. Ceccon sui 100 dorso.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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