Gazzetta del Sud. L’ex Papadopulo elogia il Crotone. “Spirito di gruppo e giovani, con Juric potrebbe seguire le orme di Carpi e Frosinone”.

Giuseppe Papadopulo, allenatore rossoblù, durante Bologna-Genoa del 2009
Giuseppe Papadopulo, allenatore rossoblù, durante Bologna-Genoa del 2009

Di Vanni Zagnoli

Un anno fa, il Crotone era stato 6°, con Drago, disputando i playoff, nel 2010 fu 8° e nel 2006 9°, con Gasperini. Ma il primo miracolo lo compì Giuseppe Papadopulo, 9° da neopromosso, nel 2000-01. Del resto dal ’94 al 2009 non sbagliava un campionato, conquistando Europa, promozione o salvezza, a seconda degli obiettivi. A 67 anni attende una panchina, neanche forse arriverà più, del resto le ultime sono state mortificanti: 10 giorni al Torino, con subentro e richiamo di Colantuono, e in precedenza esonerato dal Bologna dopo due mesi, dopo che l’aveva condotto a una salvezza miracolosa, in A.

Mister, che effetto le fa il Crotone primo in serie B?

“Sono contento per l’allenatore, Ivan Juric, arrivato dopo la mia salvezza – racconta il tecnico toscano -, assieme all’allenatore Gasperini. All’epoca giocava, si era conquistato la stima dell’ambiente, che ora l’ha facilitato nell’inserimento. Forniva prestazioni e serietà, come adesso in panchina. E’ un croato intelligente”.

Chi vuole citare, fra i primattori pitagorici?

“Nessuno, di proposito. Risalta veramente il collettivo e questo è sinonimo di buon lavoro, di amalgama. Juric peraltro è avvantaggiato delle scelte della società, che pesca sempre i giocatori giusti”.

E pensare che sembrava tutto merito di Massimo Drago…

“Invece la piazza ha saputo voltare pagina. La tifoseria si lega a chi sta operando in quel momento, a Juric ha subito riservato la giusta attenzione”.

Fra l’altro i rossoblù subiscono meno gol.

“Hanno raggiunto un equilibrio superiore, centrocampisti e attaccanti si sacrificano di più. Se nessuno fa davvero la differenza, per me è un buon segnale, conta la squadra”.

Esistono le premesse perchè in Calabria riviva la favola di Carpi e Frosinone?

“Chi ben comincia è a metà dell’opera, dice il proverbio. Le potenzialità ci sono, il pubblico dello Scida è molto caloroso e si attacca alla squadra, è davvero il 12° uomo. Il ds Peppe Ursino è lì da 20 anni, capeggia una struttura molto competente, con la supervisione della famiglia Vrenna”.

E così sbocciano le stelle, tipo

vari giovani stranieri e Torromino.

“Da tempo è qualcosa in più di di una promessa. I migliori baby vengono presi in prestito e poi magari arrivano in nazionale: penso a Florenzi, con quel gol nella Roma, al Barcellona, al laziale Cataldi ma soprattutto al trequartista della Fiorentina Bernardeschi. Nel Crotonese hanno ottime possibilità di crescere, poi magari saranno i grandi club a raccoglierne i frutti migliori”.

Quali sono le sue favorite?

“Lo Spezia ha qualcosa in più, poi il Pescara”.

A quali tecnici dà l’oscar per questi due mesi di campionato?

“A Juric, poi proprio a Oddo e a Bjelica, ma cito anche Nicola (Bari). Peraltro il campionato di B è veramente a tappe, neanche siamo al primo quinto”.

Ancora non si è visto il primo cartellino verde, la grande novità stagionale…

“Già, aspettiamo un bel gesto di fairplay. A tratti si vede spettacolo, il migliore l’ha forse offerto il Crotone. Da lontano, lo tifo di sicuro. La sua favola appassiona tutti”.

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