Gazzetta di Parma. Volley, Modena, le dimissioni dell’allenatore Roberto Piazza. Fatali le sconfitte con Monza, Ravenna e Molfetta. Tubertini fa da traghettatore. Dopo la Supercoppa ci aveva raccontato la sua pallavolo e gli amici parmigiani

Roberto Piazza

Vanni Zagnoli
Da lunedì sera, Roberto Piazza non è più l’allenatore di Modena volley. Il tecnico parmigiano, 49 anni, di fatto si è dimesso, anche se il comunicato parla di rescissione consensuale con il ds Andrea Sartoretti. La presidentessa Catia Pedrini affida l’Azimut al vice Lorenzo Tubertini, modenese da 8 stagioni secondo a Modena, ma intanto cerca un grande nome. Spera di convincere il bulgaro Stoytchev, ex grande rivale con Trento, che però non ama subentrare e intanto lo ferma per la prossima stagione. Una ipotesi affascinante è Andrea Giani, parmigiano di adozione, libero dopo le dimissioni da Verona, ma difficilmente andrà in porto.
Piazza paga le sconfitte con Monza, Ravenna e Molfetta e altri punti persi con squadre di secondo piano. Lascia da quarto in classifica, con 45 punti, a 11 dalla capolista Civitanova, ma Trento (50) ormai è fuori portata. Nelle ultime 5 giornate di regular season, i campioni d’Italia tenteranno di riprendere Perugia, a 47.
Il coach parmigiano aveva già rimesso il mandato dopo la sconfitta al tiebreak nella semifinale di coppa Italia con Trento, la società però gli aveva ribadito fiducia. In Champions è già qualificato per gli ottavi, come Civitanova, ma non bastava a garantirgli tranquillità verso il finale di stagione.
Aveva rilevato da Lorenzetti la squadra capace di vincere due coppe Italia, uno scudetto e una Supercoppa in due stagioni e lui stesso aveva iniziato bene, aggiudicandosi la Supercoppa, a Modena.
Lì ci aveva raccontato la sua pallavolo (“Un insieme di emozioni, razionalità e irrazionalità, coraggio e rispetto assoluto dei ruoli”) e i due parmigiani: “Luca Vettori è un’artista, ha una profondità importante, sa stare ovunque tu lo metta e senza dire una parola di troppo colpisce sempre nel segno.
Jacopo Massari è l’uomo spogliatoio, il ragazzo che tutti gli allenatori vorrebbero”. Piazza programmava alcuni allenamenti alle 8,30 del mattino perciò si era stabilito a Modena, al pari del Vetto e di “Jappi”. A Parma il coach ha i genitori, Franco, 81 anni, e Luisa, 75. “Il papà – ricordava – aveva un distributore di benzina, Shell e poi Ip, ereditato dal nonno, in fondo a viale Martiri della Libertà. Mamma lavorava con lui, finchè papà scelse di fare il metronotte e allora creò un’impresa di pulizie”.
Decine di amici parmigiani hanno seguito con attenzione la sua avventura nella città della Ghirlandina. “In particolare Matteo Ferrari, figlio dello scomparso Aldo, già vicepresidente dell’Iveco Parma, a fine anni ’70, e Carlo Alberto Cova, che porta avanti il volley in città, con corsi e tornei. E poi Filippo Oppici, pluricampione di deltaplano: vive a Boston, ci sentiamo nei momenti importanti. E naturalmente Claudio Piazza, ex coach della Santal, mio omonimo, che mi ha permesso di cominciare ad allenare, levando bastoni che qualcun altro aveva messo. Poi Aristo Isola e Roberto Ghiretti”.
A Parma aveva iniziato come vice, dal ’90 al ’96, poi Treviso e la Dinamo Mosca. Nel 2009 iniziò da capoallenatore, sempre con la Sisley, poi il biennio a Cuneo, un anno in Polonia, uno in Grecia e il Qatar. All’estero ma pure dalla serie A gli arriveranno presto offerte per la prossima stagione. Perchè è un professionista di prim’ordine, nonostante le difficoltà incontrate a Modena.

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