Il Gazzettino. Il 33° scudetto della Juve è formalità? O no? Saranno 35? Nicola cerca il colpo della vita, mancato a Livorno, nella città di Allegri. Il dramma di tre anni fa

All’andata fu 2-0 per la Juventus, con primo gol di Mandzukic (LaPresse – Daniele Badolato)

Juve stadium, ore 15, Skysport1 e Premiumsport2
Juventus (4-2-3-1): 1 Buffon, 23 Dani Alves, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 12 Alex Sandro, 8 Marchisio, 5 Pjanic, 7 Cuadrado, 21 Dybala, 17 Mandzukic, 9 Higuain. A disposizione: 25 Neto, 26 Lichtsteiner, 32 Audero, 4 Benatia, 22 Asamoah, 15 Barzagli, 18 Lemina, 27 Sturaro, 28 Rincon, 34 Kean. All.: Allegri.
Crotone (4-4-2): 1 Cordaz, 22 Rosi, 17 Ceccherini, 13 Ferrari, 87 Martella, 6 Rodhen, 8 Crisetig, 18 Barberis, 9 Nalini, 24 Tonev, 11 Falcinelli. A disp.: 5 Festa, 33 Viscovo, 23 Dussenne, 31 Sampirisi, 3 Dos Santos, 15 Mesbah, 28 Capezzi, 42 Sulijic, 20 Kotnik, 29 Trotta, 27 Acosty, 99 Simy. All.: Nicola. Arbitro: Mazzoleni di Bergamo.

Vanni Zagnoli
E’ il pomeriggio dello scudetto, per la Juve. Basta vincere per portarlo a casa, é (quasi) una formalità. Diventeranno 33, più i 2 revocati che i tifosi continuano a reclamare.
Allo Stadium c’è il Crotone, la più in forma del campionato, con 17 punti in 7 gare, al massimo a Torino potrebbe strappare il pari, rimandando il trionfo bianconero a Bologna, contro una squadra che non ha traguardi da inseguire. Allegri si prepara al suo 4° scudetto, il primo fu al Milan, 6 anni fa: “Speriamo che succeda, anzi deve succedere”.
Il matchpoint dell’Olimpico è svanito con la rimonta subita dalla Roma, in settimana è arrivata la coppa Italia, adesso c’è il secondo titolo stagionale, meritato ma contrastato, nel finale. “Il calo è accettabile, dal gol subito da polli a Bergamo, all’unico tiro in porta del Torino, di Ljajic. A Roma la partita è stata tecnicamente buona, è mancata solo la cattiveria. Mostrata mercoledì e negli ultimi allenamenti”.
Oggi è di pomeriggio. “Con la temperatura elevata. E il Crotone nelle ultime 4 trasferte ha conquistato 10 punti, subendo pochissimi gol: è tra le prime 3 per palloni intercettati”.
E’ la favola dell’allenatore Davide Nicola, che 3 anni fa perse il figlio Alessandro, in bicicletta, schiacciato da un autobus e che domenica potrebbe coronare l’impresa della carriera, salvando la matricola calabrese, della famiglia Vrenna. Proprio nel 2014, Nicola retrocedette con il Livorno, la squadra della città di Allegri. Che con il possibile triplete fa dimenticare Conte, mai davvero competitivo in Europa. Semplicità e serenità sono le sue parole chiave. “Il tris in coppa Italia è straordinario e unico, ci dà forza per questa partita, la disputeremo alla grande”.
Anche i 6 scudetti in sequenza sono inediti, per il calcio italiano. “Questa gara è come una finale. Così almeno ci prendiamo due giorni di riposo, per preparare la finale di Cardiff”.
Fra due sabati Max Allegri può emulare Mourinho, 7 anni dopo, e regalare a Buffon il trofeo che gli varrebbe il Pallone d’oro: gli mancano solo quelli, la Champions e il premio a miglior giocatore del mondo. A 39 anni. E dopo avere vinto tre coppe Italia di seguito senza mai giocare. In campionato tocca a Gigi e fra i convocati torna Khedira, uscito dopo 10′ della semifinale di ritorno con il Monaco. E’ lo stesso Allegri a dettare la formazione, con i titolari della difesa. “E a centrocampo Marchisio, che ha recuperato bene dalla coppa. Dybala sta bene, è a disposizione”. L’argentino spiega il suo arretramento tra le linee: “Amo giocare vicino alla porta e segnare, ma faccio quanto chiede il mister, aiutando in copertura”.
La stagione juventina può diventare da 10, ma già oggi può essere da 8,5. “Abbiamo lavorato bene all’inizio e cambiato a metà stagione”, dice Allegri. Con il 4-2-3-1 vicino allo spirito offensivo delle grandi d’Europa. “Si sono vinte partite sporche, non giocando bene, dimostrando sempre carattere”.
E per continuare a vincere dalla Sampdoria arriverà Schick, per 25 milioni, ma fra un anno. Il ceco ha 21 anni e a Genova andranno due giocatori.

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