Il Gazzettino. Beachvolley, Viktoria Orsi Toth positiva per una crema da bruciature, Becky Perry affiancherà Marta Menegatti, ma in Italia ha giocato solo un anno a Busto e da 6 mesi gioca in spiaggia. Il 7° caso di doping in 4 mesi azzurri

Vanni Zagnoli
Marta Menegatti non è più da medaglia, nel beach volley. Perchè a 4 giorni dal debutto a Rio la 26enne rodigina perde la compagna Viktoria Orsi Toth (a destra, nella foto), positiva al metabolita del clostebol. E’ un steroide anabolizzante, emerso nel controllo di Nado Italia del 19 luglio, a Roma: la prima sezione del Tna sospende la 26enne di origine ungherese in via cautelare, accogliendo l’istanza della procura antidoping. Lei è figlia di Laszlo Toth, ex decatleta degli anni 80, e nega anche soltanto di avere usato una crema per il corpo.
“Speriamo che le controanalisi della mattinata, all’Acqua Acetosa, siano negative – spiega da Rio il dirigente Libenzio Conti – e che Viki possa restare con noi. Diversamente sarà sostituita da Becky Perry”.
Rebecca Perry, 27 anni, schiacciatrice-opposto americana, da 6 mesi è pure naturalizzata. Giocò in Usa e a Portorico, in Corea del Sud e Turchia, India, Germania e Polonia, con l’unica parentesi a Busto Arsizio, nel 2014-15.
E’ la settima positività per un azzurro di Rio, in 4 mesi: il milanese Niccolò Mornati, canottiere del 2 senza, aveva anastrozolo oltre i limiti, la velista napoletanana Roberta Caputo, timoniere della classe 470, venne pure inchiodata dal clostebol; nei 3mila siepi, il marocchino Chatbi aveva saltato tre test, al pari del canottiere Vincenzo Abbagnale, condannato a 16 mesi. Il clostebol costa due anni a Leone Barbaro, oro mondiale under 23 nel 4 senza pesi leggeri. E poi c’è la vicenda Schwazer.
In mattinata si era diffusa la voce di una positività nel volley, c’eravamo vicini. “E’ la leggerezza di una 25enne – spiega il presidente federale Carlo Magri -, una pomata presa senza sentire i medici. Vengono buttati all’aria due anni di
sacrifici, anche economici. Marta manca dell’affiatamento con la nuova compagna, sarà difficile che sia al top”.
Meritava di essere richiamata la bergamasca Greta Cicolari, 34 anni, campionessa italiana con Giulia Momoli. “Dal 2009 al ’13 – ricorda – con Marta eravamo la prima coppia in Europa, terza al mondo, finchè il ct Lissandro ci ha divise. La Perry gioca da poco sulla sabbia, non ha risultati e all’ultimo torneo, a Cervia, è finita ultima, con Laura Giombini. Se chiamano lei, è la barzelletta d’Italia”. Cicolari attende i 220mila euro di risarcimento ottenuti dal Tar per quei 13 mesi di squalifica esagerata illegittima.

A cura di Francesco Delendati

 

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