Il Gazzettino, Dinamo Kiev-Napoli 1-2. Milik cancella Higuain, il sarrismo è premiante. Pochi rischi con l’uomo in più da metà ripresa

La coordinazione difensiva di Koulibaly

Vanni Zagnoli

“Non sono emozionato”, diceva alla vigilia Sarri Maurizio, classe ’59, toscano dall’eloquio spesso azzardato, al debutto in Champions league. “La voglio vincere, non partecipare”.

Non la vincerà, ma ieri sera in Ucraina ha offerto al Napoli una faccia prepotente, piacevolmente arrogante. Va sotto, rimonta con la doppietta del polacco Milik e legittima il successo a Kiev. Laggiù non ci sono più i fenomeni di 30 anni fa, quando la Dinamo era dinamo per la carica quasi elettrica dei suoi campioni, vincitori di una coppa delle Coppe e spettacolosi al mondiale dell’86, in Messico, pur eliminati presto. I bianchi non imitano il Dnipro, che ghigliottinò Benitez un anno e mezzo fa, in semifinale di Europa league: rischieranno anche l’1-3, con il palo di Mertens. Sarri è lì, in tuta, alla faccia della giacca e cravatta che tanti perbenisti sciorinano, anche nel calcio. E’ un Napoli di scapestrati, di scatenati, controfughe e gioco abbacinante, nella scia degli eusebismi del Sassuolo, del gasperinismo che c’era al Genoa. Anche senza Higuain. Il Napoli vale i quarti, con Mazzarri si fermò agli ottavi, i partenopei hanno voglia di finale, 28 anni dopo il successo in Uefa.

Dunque, la squadra dove crebbe Shevchenko (oggi ct ucraino, con Tassotti vice) segna a metà primo tempo: cross da destra di Yarmolenko, torre di Tsygankov, Hysaj e Albiol sono in controtempo e Garmash insacca. Il pari su cross lungo di Ghoulam dalla sinistra, Vida è scavalcato e Milik in sospensione supera Shovkovskiy. Mertens manca il raddoppio, poi colpisce di testa, Khacheridi respinge sulla linea e sempre l’erede del Pipita deposita in acrobazia.

Il resto è sarrismo puro, ovvero mai accontentarsi, dopo le sofferenze iniziali, con il palo da sinistra di Mertens (lascerà il posto a Insigne, riserva) e la seconda ammonizione di Sydorchuk, a metà ripresa. Il finale è palpitante solo nella telecronaca di Mediaset premium, perché il Napoli è forte anche nell’opposizione. Come forse solo con Ottavio Bianchi.

Dinamo Kiev-Napoli 1-2

GOL: pt 26’ Garmash (D), 36’ e 45’ Milik.

DINAMO KIEV (4-2-3-1): Shovkovskiy 5; Makarenko 5, Khacheridi 5, Vida 5, Antunes 6; Garmash 6, Rybalka 6; Yarmolenko 5, Sydorchuk 5,5, Tsygankov 5,5 (28’ st Gusev 5,5); Moraes 5 (42’ st Gladkiy sv). All. Rebrov.

NAPOLI (4-3-3): Reina 6,5; Hysaj 6,5, Albiol 6,5, Koulibaly 7, Ghoulam 7; Allan 6,5, Jorginho 6, Hamsik 6,5 (18’ st Zielinski 6); Callejòn 7, Milik 7 (38’ st Gabbiadini 6), Mertens 7 (28’ st Insigne 6). All. Sarri.

Arbitro: Collum (Scozia) 6,5.

Note: ammoniti Garmash, Milik. Espulso Sydorchuk al 23’ st. Angoli 8-6 per la Dinamo. Recupero: pt 2’, st 3’. 25mila spettatori

A cura di Giangabriele Perre

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