“Il cielo è sempre più bluuuuuh”. Finisce come all’andata, a Marassi, con “Alè forza Doria, alè”, è festa blucerchiata, stavolta non con la musica di Rino Gaetano perchè gioca in casa il Genoa. E perde, come a ottobre. Dal ’59-‘60 la metà più nobile del capoluogo ligure non si aggiudicava entrambi i derby, la festa proseguirà per chissà quanto, fra i carruggi. Vince il gioco di Giampaolo, già vicinissimo al Milan, l’uomo che portò il Treviso in serie A e salvò l’Ascoli nell’unica volta da un quarto di secolo. Marco Giampaolo che a Brescia si dimise facendo preoccupare il defunto presidente Corioni, con intervento di Chi l’ha visto. Perde Mandorlini, dopo 4 punti in 2 gare da subentrato a Juric, che ha pagato la campagna di indebolimento di Preziosi, assente per evitare le contestazioni.
La Samp gioca per un tempo (occasioni per Muriel e Quagliarella), ma sono più insidiosi i rossoblù (Pinilla e Hiljemark). Alla ripresa spariscono, Muriel coglie la traversa di mancino, dal limite e poi profitta dell’errore di Munoz per volare alla 10^ rete (più 5 assist), suggello della miglior stagione della carriera: a Guidolin non piaceva perchè grasso, aveva già risolto un girone fa. E’ il derby più passionale, non solo sugli spalti, ravvivato dalla grinta del Grifone e dagli slalom del ceco Schich. Chic come la squadra preferita dai comici Fazio e Crozza.
Vanni Zagnoli
GENOA-SAMPDORIA 0-1: 26’ st Muriel.
