Il Gazzettino, Italia sovrana del fondo, a Budapest. Argento di Furlan nella 25 km e bronzo per Arianna Bridi, Ruffini e Grimaldi restano di legno, la bolognese vuole smettere. Il 5° posto delle sincronettes

Matteo Furlan (datasport.it)

Vanni Zagnoli
Ha tanto di nordest l’argento di Matteo Furlan ai mondiali di Budapest, nella 25 chilometri di fondo, sul lago Balaton. E’ friulano, di Codroipo, e tesserato per la Padova nuoto, allenato dall’ex fondista Stefano Rubaudo.
E’ una grande edizione per l’Italia dei campionati mondiali di nuoto, mancano solo gli ori, siamo fermi al titolo del sincronizzato, ma Furlan è appagato dall’argento. “Dico la verità – racconta al telefono -, l’emozione è stata superiore due anni fa, a Kazan, con il doppio bronzo, con le prime medaglie mondiali. Il difficile è ripetersi”.
C’è la famiglia a seguirlo in Ungheria, già oggi torna, con festa a Padova, dove vive da 6 anni, e in Friuli. Furlan non è un personaggio perchè il fondo non ne offre. Nè ha sponsor o wags, vive di Marina e premi, ha 28 anni e certamente reggerà per il quadriennio olimpico. Come Arianna Bridi, bronzo. L’Italia è regina del fondo, con medaglie in ogni distanza, a parte sulla 10 km maschile e la 5 femminile.
Vince il francese Axel Reymond in 5 h2”46”4, Furlan arriva a sei centesimi dal trionfo ma non recrimina. Centimetri, nulla in una gara massacrante, sfiancante come la 50 km di marcia o la maratona. Bronzo al russo Drattcev per 3”4, quarto il campione uscente Simone Ruffini, marchigiano, a 6″7 dal primo posto. C’era aria di epica, di doppietta prestigiosa, oro Furlan e bronzo Ruffini, ma il secondo posto di Matteo arriva con una strepitosa progressione, mentre l’altro azzurro cede ai 300 metri. Si danno botte, al russo arriva un’ammonizione, non abbastanza per escluderlo dalla classifica. La gara di Furlan: “Resto nascosto per conservare più energie possibili, tengo la scia del russo, convinto che sia più veloce del francese. Alla boa dell’arrivo stringono, mi libero. E’ più dura di due anni fa, resta l’ultimo gradino del podio, da scalare”.
Vedette femminile è Ana Marcela Cunha, in 5h21’58”4, con 2”4 sull’olimpionica olandese van Rouwendaal: Arianna Bridi tocca a 9″4 dall’oro e anche Martina Grimaldi resta di legno, quarta, a 1’56”2, e vicina al ritiro. La bolognese e Ruffini sono a lungo sul podio virtuale, la trentina rincorre, dal 18° posto, Furlan dal 10° posto sale in testa ai 16,5 km, poi scende all’ottava posizione, ma per appena 10”. Ai 20, Bridi seconda e Grimaldi terza. Altalena di emozioni, per la gioia del ct Giuliani: “E’ una delle migliori di sempre, da 8. Manca solo un oro: il peggior risultato è un 12° posto. Appuntamento a Euro 2018”.
A Roma 2009, Valerio Cleri fu d’oro e Federica Vitale bronzo. Il quartetto azzurro è stato comunque formidabile, accarezzando il poker di podi.
Sono quinte, nel sincronizzato, le 8 azzurre, a 2 punti dal podio. Nei tuffi, dalla piattaforma il trentino Vladimir Barbu esce in semifinale: a 19 anni e 34 punti, 18°, mentre il romano Mattia Placidi è 30° in qualificazione. Oggi nel trampolino da 3 metri il sincro misto, Maicol Verzotto ed Elena Bertocchi sono da podio?

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