Il Gazzettino, Padova, double trap. Monica Girotto bronzo agli europei di Baku su un podio tutto azzurro: “Ma continuo a lavorare in banca”

Monica Girotto in azione

Vanni Zagnoli
E’ stata una settimana di festa per Monica Girotto, la tiratrice di Este bronzo domenica, agli Eu­ro­pei di Baku. E’ stata protagonista di uno spettacolare tris al femminile, nel double trap, una specialità che da Pechino non è più stata inserita nel programma olimpico. Oro per So­fia Ma­glio (88/120), 20en­ne di Nar­dò, e argento per l’altra pugliese, Clau­dia De Lu­ca (’84), di lecce. Monica è la veterana della compagnia, classe ’81.
l’ultima di cinque figli: Lino, Stefano, Letizia e Andrea sono i fratelli maggiori.
Monica, la più grande soddisfazione è per i genitori?
“Sì. Anna e Adelchi, scomparsi rispettivamente nel 2015 e nel 2016”.
Lei si diplomò nel 2000, in ragioneria, all’Itc Atestino di Este.
“Dal settembre di quell’anno cominciai a lavorare in banca e lo faccio tuttora, a Due Carrare, al Credito Cooperativo di Venezia Padova e Rovigo-Banca Annia”.
Dodici fa, invece, conobbe Emanuele, diventato suo marito, nel 2007.
“E tre anni fa abbiamo dato alla luce Emma, la nostra gioia, una forza della natura”.
Com’è nata la passione per il tiro?
“Da papà Adelchi, appunto, primo presidente e socio fondatore del tiro a volo G. Rosatti di Ponso. Ricordo bellissime giornate della mia infanzia trascorse con lui e i nostri amici al campo: quando ero troppo piccola per imbracciare io stessa il fucile, correvo, coloravo o disegnavo, dai 14 anni mi alleno e gareggio, sempre per tentare di superare i miei limiti”.
Non gli avversari?
“Fin dai primi giorni, ai centri di avviamento allo sport, mi è stato chiaro che gli antagonisti non sono gli amici che condividono la stessa passione, bensì i piattelli e, peggio, le insicurezze. Sono sempre stata sostenuta emotivamente dai genitori, confortata in caso di sconfitta o per non farmi troppo “prendere il volo”, di fronte ai successi”.
E adesso chi la appoggia?
“Alcune amiche, dei tempi dell’adolescenza, tuttora parti importantissime della mia vita: Alessia, Stefania, Alice e altre, abituate alla mia quasi totale assenza al gruppo, in primavera ed estate, periodi di maggior concentrazione di competizioni”.
Non riesce a vivere di tiro?
“Impossibile. Erano stati sempre mamma e papà a non farmi mancare l’aiuto economico, dal momento che gli sponsor non riescono neppure adesso coprire le spese per arrivare ad alti livelli. Mai avrei ottenuto risultati importanti, senza la Fiocchi, prima realtà mondiale nelle munizioni, e senza la fabbrica d’armi Perazzi. Soprattutto ringrazio Mauro Perazzi”.
Non è inserita in gruppi sportivi militari?
“Anche questo è impossibile, per me. Utilizzo giorni di ferie o permessi non retribuiti per partecipare alle trasferte con nazionale, nè ci sono compensi. E’ solo passione, condivisa con persone di valore”.
Quali?
“Francesco Belluco, istruttore federale di altissimo livello, sempre disponibile a consigliarmi, per le competizioni. Mario e Giovanni Carli, presidente e vice dell’Asd Le Tre Piume di Agna, dove sono tesserata, lasciano sempre un campo a disposizione per gli allenamenti alla mia specialità. E il ct Mirco Cenci, della nazionale di double trap, che ha sempre creduto in me”.

 

Related Posts

Leave a reply